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Pena di morte, 2229 esecuzioni nel 2015. Cina al primo posto

Nel rapporto annuale di Nessuno tocchi Caino si precisa che sul podio dei primi Paesi che nel 2014 hanno compiuto più esecuzioni nel mondo figurano tre Paesi autoritari: Cina, Iran e Arabia Saudita. I primi paesi boia del 2015 sono Cina, Iran e Pakistan.
A cura di Susanna Picone
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Leggendo le tabelle sul rapporto 2015 di Nessuno tocchi Caino, diffuso oggi, salta subito all'occhio che nei primi sei mesi dell'anno in corso ci sono state almeno 2.229 esecuzioni in 17 Paesi mentre lo scorso anno sono state registrate almeno 3.576 esecuzioni capitali in 22 Paesi. Nel rapporto annuale di Nessuno tocchi Caino – “La pena di morte nel mondo” – si precisa che “sul terribile podio dei primi Paesi che nel 2014 hanno compiuto più esecuzioni nel mondo figurano tre Paesi autoritari: Cina, Iran e Arabia saudita. Mentre i primi paesi-boia del 2015 sono Cina, Iran e Pakistan”. Nel rapporto si sottolinea comunque come l'evoluzione positiva verso l'abolizione della pena capitale, in atto da più di 15 anni, sia stata confermata anche lo scorso anno e nei primi sei mesi del 2015. Dalla fondazione nel 1993 di Nessuno tocchi Caino a oggi, infatti, ben 64 dei 97 Paesi membri dell'Onu allora mantenitori della pena di morte hanno smesso di praticarla, 22 dei quali lo hanno fatto a partire dal 2006, cioè dopo il rilancio dell'iniziativa pro-moratoria al Palazzo di Vetro. Nel dicembre scorso l'Assemblea Generale Onu ha votato il suo quinto testo per la moratoria universale in sette anni e ha ottenuto il numero record di 117 voti favorevoli, sei in più rispetto alla risoluzione del 2012. Complessivamente oggi i Paesi o i territori che hanno deciso di abolire la pena di morte per legge o in pratica sono 161, quelli che ancora la praticano sono scesi a 37 rispetto ai 39 del 2013 e ai 54 del 2005.

Impiccagione, fucilazione e decapitazione – Nel 2014 e nei primi sei mesi del 2015, l'impiccagione, la fucilazione e la decapitazione sono stati i metodi con cui è stata praticata “legalmente” la pena di morte nei Paesi a maggioranza musulmana, mentre non risulta siano state eseguite condanne a morte “legali” tramite lapidazione. Tra i metodi di esecuzione di sentenze capitali l'impiccagione è il più diffuso, preferita per gli uomini ma che non risparmia le donne.

Il riconoscimento a Papa Francesco – Nessuno tocchi Caino conferisce a Papa Francesco il premio “L'Abolizionista dell'Anno 2015”, un riconoscimento “alla personalità che più di ogni altra si è impegnata sul fronte dell'abolizione” della pena di morte. L'associazione spiega che Papa Francesco, il cui Pontificato è stato inaugurato dall'abolizione dell'ergastolo e dall'introduzione del reato di tortura nell'ordinamento dello Stato del Vaticano, si è pronunciato in modo forte e chiaro contro la pena di morte e contro la pena fino alla morte.

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