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Pedofilo “beccato” mentre aspetta vittima di 14 anni: “era mio figlio a chattare, non io”

I cacciatori di pedofili hanno incastrato l’uomo che, schiacciato dalle prove, è stato dichiarato colpevole. Il video mostra l’uomo mentre cerca di difendersi addossando la responsabilità al figlio.
A cura di Redazione
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https://www.youtube.com/watch?v=Z6iXgSd2plY
Christopher Hartfield.
Christopher Hartfield.

Fingono di essere ragazze minorenni, aspettano di essere adescati da un maggiorenne in chat, lo incontrano, lo accusano e lo filmano. Questo è la strategia di chi partecipa all'informazione di The Hunted One, un sito che pubblica tutti i video dei sospettati pedofili, che poi vengono giudicati dal tribunale anche sulla base dei dati raccolti dai collaboratori del sito stesso. L'opera svolta da questi "cacciatori di pedofili" si è sostanziata in decine di condanne e l'ultimo ad essere caduto nella loro rete è Christopher Hartfield, un uomo di 41 anni che alla stazione ferroviaria di Hove, nel Sussex in Inghilterra, stava aspettando una ragazza di 14 anni per un incontro sessuale. Sul luogo si sono invece presentati i collaboratori di The Huntend One, che lo hanno incalzato con le domande e messo di fronte ai dati raccolti. L'uomo ha quindi capito di non aver chattato con alcuna ragazza e ha cercato di far ricadere la responsabilità sul figlio, affermando che spesso prende in prestito il cellulare del padre.

Una scusa, questa, che è caduta di fronte alle prove. Nello scambio di messaggi durato settimane, infatti, il quarantunenne ha inviato anche foto "esplicite" di sé e ha atteso l'allontanamento della moglie e del figlio per incontrare quella che credeva essere un'adolescente di 14 anni. Il fatto, informa il sito, risale ad agosto del 2016, ma giovedì 23 febbraio 2017 l'uomo è stato dichiarato colpevole di adescamento di minorenne per via telematica e istigazione a pratiche di pedofilia.

Un portavoce della Polizia del Sussex ha fatto comunque sapere che, in quanto Forze dell'ordine, "non incoraggiamo i cittadini ad effettuare indagini in prima persona, specie per casi così delicati. Potrebbero compromettere le prove, ostacolare la possibilità di un'azione penale. Queste questioni vanno segnalate alla Polizia in via preliminare".

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