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Pedofilia, prete accusato di violenza sessuale; ma è fuggito tre anni fa

A Belcastro, in provincia di Catanzaro, un parroco è stato indagato con l’accusa di aver molestato 17 minorenni. Da circa tre anni, però, è sparito nel nulla. Ma ora potrebbe essere rinviato a giudizio.
A cura di B. C.
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 Don Roberto Mastro, ex prete di Belcastro (Catanzaro) è stato rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale su minori. Secondo la Procura avrebbe compiuto atti di violenza sessuale su 17 minori, tutti al di sotto dei 14 anni all’epoca dei fatti, tra il 2007 e il 2010. L’indagine era scattata proprio nel 2010, dopo che alcuni genitori avevano iniziano ad insospettirsi per i racconti dei loro figli, che affermavano di aver subito attenzioni particolari dall'uomo di chiesa. Poi le segnalazioni si erano moltiplicate nel piccolo paesino calabrese. Nel corso dell’incidente probatorio, tutte le testimonianze dei ragazzini hanno confermato l’impianto accusatorio. Tutti, infatti, avrebbero confermato di aver avuto "rapporti di natura sessuale" con il parroco, secondo quanto scrive Repubblica. Questa la ricostruzione di Emilio Grimaldi:

Nominato presbitero della parrocchia di San Michele Arcangelo in Belcastro dall’arcivescovo della Diocesi di Crotone Santa Severina, Domenico Graziani, il 1 ottobre 2007, raccontano che don Roberto ha svolto il suo mandato con un impegno. Ha fondato un gruppo scout, ha favorito la formazione di una Confraternita della Misericordia gemellata con quella di Isola Capo Rizzuto e ha aperto un sito web informativo sulle attività della chiesa locale.

La notte del 10 dicembre 2010, Don Mastro però scompare nel nulla, fuggendo , secondo i compaesani, dai cittadini che avrebbero voluto fargliela pagare. Da allora non si hanno più notizie di lui.  Ma sembra che si sia rifugiato in una struttura religiosa, dalla quale non può tenere contatti con l'esterno. In tutto ciò "la Diocesi di Crotone Santa Severina si è chiusa in un riserbo considerato sempre più imbarazzante dai fedeli del paese natale di San Tommaso d’Aquino rimasti senza spiegazione" scrive ancora Repubblica.

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