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Giornata mondiale delle bambine, per difendere i diritti negati alle più piccole

La violenza sui minori fa registrare dati assolutamente inquietanti. Negli ultimi cinque anni in Italia la pornografia minorile è aumentata del 543%. Lo si evince dai numeri diffusi al Senato dall’associazione Terre des Hommes, diffuso in occasione della giornata mondiale delle bambine.
A cura di B. C.
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L'undici ottobre il web si tinge di arancione per celebrare la giornata mondiale delle bambine e delle ragazze. Per sostenere la campagna di sensibilizzazione "Orange Revolution", l'associazione Terre des Hommes invita tutti gli utenti dei social ad aderire alla manifestazione online e condividere gli hashtag #orangerevolution e #indifesa postando su Facebook, Twitter e Instagram selfie con un tocco di arancione, slogan o fotografie che testimonino la propria vicinanza alla tematica. Il colore arancione, inoltre, è stato scelto con un preciso scopo: l'arancione, infatti, non è solo il colore che ha caratterizzato numerose rivoluzioni, ma è stato adottato perché neutro, per abbandonare le divisioni prodotte dagli stereotipi di genere, che da sempre impongono il colore rosa alle bambine.

Da un rapporto pubblicato ieri dall'associazione Terre des Hommes in occasione della giornata mondiale emerge inoltre che sempre più bambini sono vittime di reati in Italia. Si è passati dai 4.946 del 2011 ai 5.080 del 2015 (+3%). Sono proprio le ragazzine le maggiori vittime delle violenze, il 60%. Tuttavia, il dato “rosa” sale all’87% quando riguarda violenze sessuali e al 91% nel giro della produzione di materiale pornografico.

Scorrendo i dati, drammatici, si comprende inoltre quanto sia vertiginosamente cresciuto il fenomeno della pedopornografia minorile: è pari al +543% l'aumento registrato negli ultimi cinque anni dalla polizia postale dei casi di produzione e diffusione di immagini e video osceni con protagonisti minori. E nell'81% dei casi presi in esame (5.080) le vittime sono bambine e ragazzine. Altro reato che desta una forte preoccupazione è quello degli atti sessuali con minori: +148%. Specie con parenti e affidatari. Tra i primi violentatori o sfruttatori di bambine e ragazzini non ci sono però gli adulti, come si potrebbe pensare, ma i coetanei: secondo i dati del ministero della Giustizia, sono in carico ai servizi sociali ben 817 minori di sesso maschile condannati per violenze sessuali; 267 invece sono responsabili di sfruttamento della pornografia e prostituzione minorile.

Nel dossier ci sono anche gli abusi nei confronti di piccoli migranti. "Se la violenza colpisce ancora troppe bambine in Italia – dicono i portavoce di Terre des Hommes – si può dire che purtroppo sia anche il pane quotidiano delle giovani migranti in fuga da conflitti, dittature e miseria. Nei lunghi viaggi per raggiungere l'Europa – viene spiegato – poche sono le donne e le ragazze che non abbiano subito abusi sessuali. Molte, allettate da false promesse, finiscono nel giro della prostituzione. Tante le ragazzine che arrivano incinte sulle nostre coste. Tutte hanno subìto traumi da privazioni e violenze e necessitano di un'assistenza psicologica specifica, che le sostenga nel recupero della propria coesione identitaria, come persone degne di valore".

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