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Pedofilia: 100 minori adescati sul web e finiti nella rete di una allenatore di calcio

L’uomo, finito agli arresti domiciliari, chiedeva alle sue vittime di inviargli fotografie erotiche fingendosi per una donna.
A cura di Davide Falcioni
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Un uomo di 24 anni della provincia di Cuneo utilizzava falsi profili femminili per contattare le sue vittime, generalmente minorenni, su varie piattaforme online. Si faceva poi spedire foto erotiche dei ragazzi. La polizia postale torinese ha eseguito nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Il 24enne negli ultimi tre anni sarebbe riuscito in questo modo ad adescare oltre cento minori usando falsi profili femminili sul web, soprattutto attraverso vari social network: quattro sarebbero stati i profili fake scoperti dalla polizia postale, che successivamente ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del ragazzo di 24 anni, residente nel cuneese e dirigente sportivo. L’uomo sarebbe riuscito, ricorrendo ad alcuni stratagemmi, a impossessarsi di selfie erotici che richiedeva, di volta in volta, ai ragazzi che adescava online.

L'indagine della polizia postale è iniziata due anni fa, quando un calciatore allora 14enne ha raccontato agli investigatori di essere stato adescato da una ‘coetanea' che col ricatto lo aveva poi costretto a inviare altro materiale con la minaccia della diffusione delle foto. Gli accertamenti eseguiti hanno consentito di addebitare allo stesso soggetto diverse identità fasull attraverso le quali soddisfaceva le proprie perversioni sessuali. In alcuni casi il 24enne finito agli arresti domiciliari arrivava a proporre menage a trois, salvo poi tirarsi indietro in modo da proporre alle vittime di incontrare solo il suo fidanzato, cioè lui stesso.

Garante della Privacy: "Genitori, non pubblicate sul web foto dei vostri figli"

Nelle scorse settimane Antonello Soro, Garante della privacy, ha lanciato l'allarme segnalando un vertiginoso aumento degli episodi di pedofilia online. Spesso ad alimentare inconsapevolmente episodi preoccupanti sarebbero gli stessi genitori attraverso la condivisione di foto dei propri figli sui social network. Tale abitudine sarebbe sempre più diffusa ma il più delle volte non se ne comprendono appieno i pericoli: dal bagnetto di un neonato a una partita di calcetto, fino ad arrivare alle foto dell'ecografia, quando cioè il figlio ancora deve venire al mondo, i pedofili avrebbero facile accesso a innumerevoli momenti privati e sarebbero disposti ad utilizzarli senza scrupoli.

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