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Pdl, 42 dipendenti licenziati: “Berlusconi, ci ha buttato in mezzo a una strada”

A partire dal 2 ottobre 42 dipendenti del Pdl saranno messi in cassa integrazione. Una di loro, Lorena Vinzi, ha scritto una lettera aperta a Silvio Berlusconi: “Non è stata fatta una scelta secondo i curriculum e le competenze ma secondo l’appartenenza politica”.
A cura di Susanna Picone
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Il 2 ottobre per 42 dipendenti del Pdl non riassorbiti in Forza Italia sarà firmata la cassa integrazione. Si tratta di 42 persone su un totale di 120 che, secondo la denuncia di una di loro che ha ricevuto la lettera di licenziamento, sono quelli provenienti da Alleanza Nazionale e gli alfaniani. Una decisione che ha spinto una dipendente a scrivere una lettera aperta a Silvio Berlusconi. L’autrice della missiva è Lorena Vinzi, 52 anni, impiegata nella direzione nazionale del partito. Vinzi nella sua lettera ha affermato che non sarebbe stata fatta una scelta secondo i curriculum e le competenze ma secondo l’appartenenza politica e che questo non è accettabile. “Mi chiedo – così la Vinzi nella missiva – come possano gli italiani dare ancora credito a persone che parlano di famiglia, di diritti dei lavoratori, di pensioni alle casalinghe, di sociale se lei, caro Presidente, non si è curato neanche di andare a controllare i profili di ogni dipendente che ha letteralmente fatto depennare da una lista come se fosse soltanto una matricola”.

Lo sfogo della dipendente del Pdl: “Berlusconi, non posso più difenderla”

I 42 dipendenti che da domani non avranno un lavoro avrebbero appreso dei licenziamenti lo scorso giugno dai giornali. È dunque uno sfogo amaro quello di Lorena Vinzi: “Vorrei dirle – così ancora nella lettera a Berlusconi – che non solo ha licenziato una donna di 52 anni, età avanzata per rientrare nel mondo del lavoro dopo 30 anni di referenze politiche di destra, ma vorrei aggiungere che questa donna è divorziata, con due figli maggiorenni e un affitto da pagare. Lei che si è sempre vantato di non aver mai licenziato nessuno, di non aver mai mandato i suoi in cassa integrazione, di non aver mai subito scioperi da parte del suo personale. Perché ora non riesce a mantenere il posto di lavoro a pochissime persone per le quali lo stipendio è vita?”. Vinzi parla di un enorme imbarazzo nel quale Berlusconi l’avrebbe gettata: “Dopo averla sostenuta per un buon terzo della mia militanza politica oggi non sono più nelle condizioni di difenderla. Ci ha buttato letteralmente in mezzo a una strada”.

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