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Pd, Renzi annuncia la ‘segreteria unitaria’: 8 donne e 7 uomini

Da Taddei a Covello, da Ermini a De Maria, il nuovo team dem. Per la minoranza entrano il dalemiano Amendola e la bersaniana Campana. Cuperlo scettico: “Non direi unitaria, ma plurale”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Una segreteria di 15 persone, con otto donne e sette uomini". Lo ha annunciato il segretario Matteo Renzi alla direzione del Pd. Le otto donne della nuova segreteria Pd sono Stefania Covello, Chiara Braga, Micaela Campana, Francesca Puglisi, Lorenza Bonaccorsi, Valentina Paris, Alessia Rotta, Sabrina Capozzolo. Gli uomini sono invece: Filippo Taddei, David Ermini, Enzo Amendola, Andrea De Maria, Giorgio Tonini, Ernesto Carbone, Emanuele Fiano. Le deleghe saranno assegnate giovedì prossimo. "Ci riuniremo agli stessi orari antelucani della segreteria precedente". I due vicesegretari dem saranno Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani. E a tal proposito Renzi ha scherzato: “Debora e Lorenzo continueranno a fare Albano a Romina, come vengono chiamati da Bonaccini nella chat della segreteria”. Ha detto in riferimento ad una chat ironica del candidato alle primarie Pd per le regionali in Emilia Romagna al quale "vanno il nostro sostegno e il nostro rispetto.

Cuperlo scettico sulla segreteria "unitaria" citata da Renzi

Renzi ha parlato di segreteria “unitaria”. Concetto sul qualche qualcuno ha espresso qualche dubbi. Come il rappresentante della minoranza Gianni Cuperlo: “Non userei il termine compatta o unitaria, direi plurale. Se c'è la possibilità di dare a tutti una mano penso di sì, che ci siano margini per l'ingresso della minoranza in segreteria, ma ascoltiamo le proposte, poi vediamo”. La replica del segretario dem: “Ha detto plurale: è un termine che per me va bene – dice Renzi. Il 41% impone di non fare da soli, è fondamentale portare avanti quanto abbiamo promesso altrimenti il 41% cambia idea con la stessa velocità con cui fa zapping davanti alla tv. È un consenso non dato per sempre ma volubile e non possiamo permetterci che se ne vada”. E ancora. “Nessuno può pensare che quel consenso non nasca da una storia condivisa. Stiamo cercando” una gestione unitaria “anche nelle singole regioni”.

Renzi contro i sindacati di polizia

Parlando alla direzione del Partito Democratico,il presidente del Consiglio ha attaccato i sindacati della polizia: "Bisogna chiarire in modo inequivocabile che i sindacalisti delle forze dell'ordine non possono permettersi di evocare forme di protesta contro la legalità.Non è consentito a nessuno utilizzare una discussione vera e reale per esercitare una pressione indebita. Se c'è chiarezza ci mettiamo intorno a un tavolo per parlare del blocco stipendi". Renzi poi cita il tema lavoro: "La riforma del lavoro non si sintetizza nella discussione sull'art. 18 sì o no, che va fatta una volta per tutte, ma dovrà avere un primo pacchetto sul sistema ammortizzatori. Se li cambi per rendere le tutele meno inique ti servono più soldi e per questo farei una direzione ad hoc che leghi spending con il mercato del lavoro".

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