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Pasta Agnesi, giallo sull’eredità da 15 milioni. L’autista: “C’è testamento a mio favore”

A rischio un patrimonio di circa 15 milioni lasciato in eredità a Pietro “Pucci” Agnesi, membro della nota famiglia. In un libro sarebbe stata infatti ritrovata una lettera scritta da Maria Berio, morta otto anni fa e cugina di Agnesi, sulla quale c’è scritto “Lascio tutto a Salvatore Lucia”.
A cura di Susanna Picone
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Dopo circa otto anni dalla morte di due ricche sorelle eredi della famiglia Agnesi sembra iniziare una guerra in tribunale per la loro eredità. Salvatore Lucia, sessantatreenne di Costarainera (Imperia) ex autista delle due sorelle Maria e Caterina Berio, si è fatto avanti presentando al notaio Marco Re una pagina dove l’ultima delle due donne rimaste in vita, Maria, avrebbe scritto: “Lascio tutto a Salvatore Lucia”. Come ricostruisce il quotidiano La Stampa, quel testamento sarebbe spuntato dalle pagine di un libro dopo circa sette anni dalla morte della persona che l’aveva fatto. Un testamento che ora rischia di vedere sbriciolato un patrimonio di circa 15 milioni di euro tra ville, case, appartamenti, terreni e altri beni ereditato in un primo momento da Pietro “Pucci” Agnesi, settantanove anni, parte della grande famiglia di industriali pastai.

L’ex autista chiede almeno la metà del “tesoro” – Maria e Caterina Berio sono morte a poca distanza l’una dall’altra nel 2008 dopo una vita vissuta insieme quasi “in clausura”. Le due donne, molto riservate, incontravano solo un sacerdote di fiducia, un medico, il notaio Marco Re e appunto l’autista Salvatore Lucia. Finora si sapeva che l’ultima sorella a restare in vita, Maria, aveva lasciato tutto al cugino Pietro “Pucci” Agnesi, che negli ultimi anni aveva aiutato le due donne a gestire la loro vita. Salvatore Lucia era invece il loro autista e adesso, col suo documento, rischia di stravolgere le vecchie disposizioni testamentarie. Come ricostruisce ancora La Stampa, Pietro “Pucci” Agnesi si è rivolto al Tribunale di Imperia: non crede a quel documento e sostiene che la firma di Maria Berio sotto quel testamento olografo sia falsa. Da parte sua l’ex autista avrebbe richiesto almeno la metà dell’eredità. Il Tribunale di Imperia intanto ha congelato i beni che appartenevano alle due sorelle.

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