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Passeggiata in bici sulla pista di de Magistris, tra ostacoli e barriere (VIDEO)

La pista ciclabile più lunga del Mezzogiorno, 20 km da Bagnoli al centro di Napoli. Il fiore all’occhiello della rivoluzione green di Luigi de Magistris solleva polemiche e aspettative. Dietro c’è un grande studio urbanistico, che però fa i conti con i mostri architettonici lasciati da Italia 90 e il parcheggio selvaggio in tutte le aree vietate.
A cura di Alessio Viscardi
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La pista ciclabile di de Magistris

Venti chilometri di silicone arancione per unire la periferia di Bagnoli al centro cittadino di Piazza Garibaldi: la pista ciclabile più grande del Mezzogiorno, un fiore all'occhiello per l'amministrazione De Magistris? Certo, il percorso non è propriamente rettilineo, in alcuni punti si va a zig-zag, mentre i pontili di Italia 90 impediscono il passaggio delle bici -ma anche delle carrozzelle per invalidi. Il mostro di ferro, però, è un antico regalo che da ventidue anni ostacola la viabilità sul marciapiede di viale Kennedy -ma che l'amministrazione intende abbattere non appena trovati i fondi necessari- mentre il percorso articolato è dovuto al fatto che la pista scorre su marciapiedi già ingombri di tombini, aiuole e altri ostacoli. Infine, la mancanza di controlli -antico male di questa città- fa sì che ad ogni scivolo per disabili e bici, ci sia un'auto parcheggiata che impedisce il passaggio.

Dietro la pista c'è un profondo studio urbanistico – precisano da Palazzo San Giacomo. Sono stati rimossi ostacoli abusivi, come pali e catene, studiati i venti e gli indici di occupazione del suolo. È stato calcolato finanche l'indice di posti auto per abitante, in modo da scegliere quelle strade a scorrimento lento con maggiore disponibilità di posti auto. Un esempio è la scelta di Viale Augusto al posto della più larga via Giulio Cesare, dove le auto corrono a maggiore velocità. Inoltre, il rapporto tra posti auto e abitanti, nella prima strada, è tra i più alti della città: 0,95 contro una media cittadina di 0,45.

La pista ciclabile si interfaccia con le zone a traffico limitato che hanno fatto discutere parecchio negli scorsi mesi. Bisognerà, entro un mese, completare il percorso: finora bloccato a metà, dopo quattro mesi di lavoro – come ci confida un passante proprio all'inizio della pista. La pista passerà in un tratto di galleria prima di sboccare sul cosiddetto #lungomareliberato. Dagli studi effettuati, il tratto scelto è risultato essere quello più largo, più aerato e con un minor carico di traffico giornaliero. Non c'era altra strada da utilizzare, per ora, ma già si parla di ristrutturare la via della Crypta Napoletanea, un tratto pedonale chiuso perché necessita ancora di lavori di ristrutturazione per un totale di cinque milioni di euro. Il progetto della pista ciclabile, ci dicono da Palazzo San Giacomo, è un modo per riqualificare anche quell'area.

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