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Partite Iva, il piano per risparmiare mille euro l’anno

La nuova legge di stabilità bloccherà gli aumenti previsti dalla Riforma Fornero e diminuirà il carico contributivo dei lavoratori autonomi non iscritti agli albi professionali di due punti percentuali a fronte di un aumento della quota relativa alle prestazioni assistenziali che passerà dallo 0,72% al 1/1,5%.
A cura di Charlotte Matteini
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Il Governo Renzi ha preannunciato un intervento relativo al cosiddetto "popolo delle Partite Iva", ovvero quei lavoratori autonomi non iscritti ad alcun albo professionale come ad esempio informatici, grafici, pubblicitari, traduttori, una categoria che nel complesso rappresenta oltre cinquecentomila italiani. Del tema si è spesso discusso in passato, soprattutto perché la categoria comprende molti giovani lavoratori senza alcun tipo di tutela e che, nonostante il loro reddito pro-capite sia via via andato diminuendo in questi anni di crisi, dal punto di vista previdenziale ha visto un aumento esponenziale della quota contributiva destinata alla gestione separata Inps, arrivata a toccare il 27% del reddito e in procinto di aumentare di un altro 0,72% per contribuire ad alcune limitate prestazioni assistenziali.

La prossima legge di stabilità, che verrà varata a fine anno, dovrebbe contenere il definitivo blocco degli aumenti per le Partite Iva e la riduzione dell'aliquota previdenziale, che passerebbe dall'attuale 27% al 25%, mentre l'aliquota per il finanziamento delle prestazioni assistenziali dovrebbe invece salire fino all'1 o 1,5%, andando quindi a raggiungere una quota più vicina a quel 24% ora versato da un'altra categoria di lavoratori titolari di partita iva come commercianti e artigiani e arrivando a toccare complessivamente una percentuale compresa tra il 26 e il 26,5% massimo. In questo modo, la legge di stabilità dovrebbe riuscire a tamponare gli effetti della Riforma Fornero approvata nel 2012, che prevedeva un aumento scaglionato della quota che nel 2018 avrebbe dovuto raggiungere il 33%, oltre allo 0,72% della parte relativa alle prestazioni assistenziali. Nel corso dell'ultima puntata di Porta a Porta, il presidente Renzi, parlando proprio di questa riduzione contributiva dedicata ai freelance non iscritti agli albi professionali, avrebbe quantificato il risparmio prodotto in mille euro circa l'anno in favore degli autonomi.

Inoltre, a fine luglio è stato approvato dalla Commissione lavoro del Senato il Jobs Act per i lavoratori autonomi, che prevede l'introduzione di alcune tutele lavorative destinate alla categoria, che a breve dovrà essere discusso da Palazzo Madama, probabilmente già verso la metà del mese di settembre. Infatti, la data di scadenza per la presentazione dei vari emendamenti è fissata per le ore 13 di lunedì 12 settembre. Tra i provvedimenti contenuti nel disegno di legge si rileva l’allargamento delle nuove norme sulla malattia che equiparano la degenza domiciliare alla degenza ospedaliera per malattie oncologiche e gravi patologie cronico-degenerative o che possono comportare un'inabilità lavorativa temporanea del 100 per cento. Inoltre, se il testo dovesse essere approvato così come risulta essere attualmente depositato in Commissione, i congedi parentali verranno riconosciuti sia alla madre che al padre, ma "non potranno superare il limite complessivo di 6 mesi, anche se solo uno dei genitori fosse iscritto alla gestione separata".

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