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Papa nomina 17 cardinali, 13 saranno elettori: 7 da nazioni che non avevano porporati

“La loro provenienza da 11 nazioni esprime l’universalità della Chiesa” ha spiegato papa Francesco. Tra i cardinali elettori ci sono 3 europei, 3 dall’America Latina, 3 dagli Usa, 2 dall’Africa, 2 dall’Asia-Oceania.
A cura di Antonio Palma
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Qualcuno l'ha già salutato come il primo passo che ridisegna il futuro ruolo della Chiesa cattolica nel mondo, ma quello che è certo è che nominando 17 nuovi cardinali Papa Francesco ha voluto riservare un occhio di riguardo a quei Paesi considerati periferia del mondo prevedendo 7 nuovi porporati per i Paesi che non avevano cardinali (Centrafrica, Bangladesh, Mauritius e Papua Nuova Guinea, Malaysia, Lesotho e Albania). Dei 17 nuovi cardinali ben 13 hanno meno di ottanta anni e dunque elettori nel futuro conclave per eleggere il successore di Bergoglio, mentre i restanti quattro sono ultraottantenni tra cui l'unico italiano, il vescovo emerito di Novara Renato Corti.

Tra i non elettori spicca anche il nome dell'unico sacerdote promosso direttamente a cardinale, Ernest Simoni, in galera e costretto ai lavori forzati per trent'anni durante il regime comunista albanese solo per aver professato la sua fede. Tra i cardinali elettori ci sono invece tre europei, tre dell'America Latina, tre statunitensi, due africani, un asiatico e uno dall'Oceania. "La lista è lunga ma ci sono soltanto 13 posti. E si deve pensare di fare un equilibrio. A me piace che si veda, nel Collegio cardinalizio, l'universalità della Chiesa: non soltanto il centro ma dappertutto. I cinque continenti, se si può" aveva spiegato Bergoglio.

"La loro provenienza da 11 nazioni esprime l’universalità della Chiesa che annuncia e testimonia la Buona Novella della Misericordia di Dio in ogni angolo della terra" ha confermato Papa Francesco domenica annunciando la sua scelta all’Angelus dove ha anche spiegato che un nuovo concistoro si terrà il 19 novembre, alla vigilia della fine del Giubileo della Misericordia.  Tra i nomi scelti dal Pontefice spiccano quelli di Mario Zenari, che non ha voluto abbandonare la popolazione siriana e che resta nunzio nel paese martoriato dalla Guerra, e dell’arcivescovo della capitale del Centrafrica Dieudonné Nzapalainga che ha sfidato la guerriglia delle milizie islamiste guidando una processione oltre i check-point.

Gli 11 nuovi cardinali elettori nominati sono: Mario Zenari, Nunzio Apostolico in Siria; Dieudonnè Nzapalainga, arcivescovo di Bangui (Repubblica Centrafricana); Carlos Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid (Spagna); Sergio da Rocha, arcivescovo di Brasilia (Brasile); Blase J. Cupich, arcivescovo di Chicago (Usa); Patrick D'Rozario, arcivescovo di Dhaka (Bangladesh); Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Merida (Venezuela); Jozef De Kesel, arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio); Maurice Piat, arcivescovo di Port-Louis (Isola Maurizio); Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (Usa); Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla (Messico); John Ribat, arcivescovo di Port Moresby (Papua Nuova Guinea); Joseph William Tobin, arcivescovo di Indianapolis (USA). I porporati non elettori sono: Anthony Soter Fernandez, arcivescovo Emerito di Kuala Lumpur (Malaysia); Renato Corti, arcivescovo Emerito di Novara (Italia); Sebastian Koto Khoarai, vescovo emerito di Mohale's Hoek (Lesotho) e il semplice sacerdote Ernest Simoni, presbitero dell'arcidiocesi di Scutari (Albania).

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