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Papa Francesco sta con gli esorcisti. Il Vaticano li riconosce ufficialmente

La Congregazione per il clero ha approvato gli statuti dell’Associazione internazionale esorcisti (Aie). Oggi conta circa duecentocinquanta esorcisti in trenta Paesi.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Vaticano ha dato statuto giuridico all’organizzazione internazionale degli esorcisti (Aie). Lo scrive l'Osservatore Romano, che sottolinea come i preti nemici di Satana siano ora riconosciuti formalmente.  In base al canone 322 paragrafo 1 del Codex iuris canonici, ne sono stati approvati gli statuti, conferendo all'Aie personalità giuridica privata quale associazione privata internazionale di fedeli. Una idea, quella di riunire gli esorcisti in una associazione, venuta negli anni Ottanta a don Gabriele Amorth, religioso della Società San Paolo, all'epoca uno degli esorcisti più noti e impegnati della diocesi di Roma. "In quel periodo infatti si andavano diffondendo le pratiche occulte e un crescente numero di fedeli, ritenendosi in pericolo o minacciati, si rivolgeva a esorcisti", si legge sul quotidiano vaticano. "Maturò allora nel paolino l'idea di riunire gli esorcisti per scambiare esperienze e riflessioni in modo da poter offrire un aiuto più concreto ed efficace a quanti si rivolgevano loro".

La storia dell'Associazione italiana esorcisti

E’ il 4 settembre 1991 quando nasce l'Associazione italiana esorcisti. Negli anni successivi padre Amorth fa in modo che la rete si estenda anche agli esorcisti di altri paesi. Oggi l’associazione conta circa duecentocinquanta esorcisti in trenta Nazioni. Ed è arrivata anche l’approvazione del Vaticano. Un evento che, ha detto all'Osservatore romano padre Francesco Bamonte, esorcista della diocesi di Roma, che "è motivo di gioia non solo per noi associati, ma per tutta la Chiesa", nella quale "Dio chiama alcuni sacerdoti a questo prezioso ministero dell'esorcismo e della liberazione, con il compito di accompagnare con umiltà, fede e carità queste persone bisognose di una specifica attenzione spirituale e pastorale per sostenerle e incoraggiarle". Il presidente dell'Aie si augura poi che “altri sacerdoti si rendano conto” di quella che definisce una “drammatica realtà, spesso ignorata o sottovalutata". Infatti, anche “l'esorcismo è una forma di carità, beneficio di persone che soffrono; esso rientra, senza dubbio, tra le opere di misericordia corporale e spirituale”.

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