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Papa Francesco sostituisce Oliveri, il vescovo di Albenga che accolse i pedofili

Papa Francesco ha chiesto e ottenuto le dimissioni di Mario Oliveri: la sua diocesi di Albenga aveva accolto numerosi sacerdoti e religiosi perseguiti dalla giustizia o in fuga dalle inchieste dei loro vescovi.
A cura di Susanna Picone
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Monsignor Mario Oliveri va in pensione. Papa Francesco ha infatti accettato le dimissioni presentate dal religioso 72enne, dall'ottobre del 1990 vescovo di Albenga-Imperia. Al suo posto Bergoglio ha nominato monsignor Guglielmo Borghetti. Il nuovo vescovo era arrivato in diocesi come coadiutore nel gennaio del 2015 dopo le segnalazioni di numerosi episodi controversi e scandali, tutti raccolti in un dossier che il nunzio apostolico Adriano Bernardini consegnò al Pontefice, dopo una visita alla diocesi. Oliveri, noto come difensore della tradizione liturgica, aveva accolto numerosi sacerdoti che avevano avuto problemi ed erano stati scartati da altre diocesi tanto che Albenga era diventata una sorta di “refugium peccatoris” per religiosi perseguiti dalla giustizia civile o in fuga dalle inchieste dei loro vescovi. L'ultimo scandalo porta il nome di don Paolo Piccoli, rinviato a giudizio a Trieste per l'omicidio di un sacerdote. Ma monsignor Oliveri aveva aperto le porte, tra gli altri, anche a don Francesco Zappella, ordinato sacerdote in diocesi dopo essere stato condannato per abusi nel 1991 a Pinerolo, e don Luciano Massaferro, arrestato nel 2009 e condannato per aver molestato una chierichetta.

Le parole dell’ex vescovo di Albenga – “Non mancherò nei confronti del nuovo vescovo, al quale dico la mia cordiale vicinanza spirituale, e nei riguardi della Chiesa che ho retto e governato e che ora egli deve guidare e nei comportamenti in conformità a quanto mi è chiesto dalla Santa Sede e cioè di contribuire al rasserenamento degli animi, al mantenimento della pace nei cuori dei sacerdoti e dei fedeli”, ha scritto l’ormai ex vescovo salutando i fedeli. “Lascio con dolore – ha aggiunto – poiché ho amato tutto quello che ho fatto in questi 26 anni in diocesi e ringrazio la Misericordia Divina per la continua assistenza per non avermi mai lasciato cadere in scoraggiamenti o delusioni, anche davanti a ciò che di meno positivo c'è stato, in alcuni aspetti, negli anni del mio episcopato”.

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