956 CONDIVISIONI

Papa Francesco: “Società stolta quella che fa lavorare a lungo gli anziani e non i giovani”

Il monito di papa Francesco nell’udienza ai delegati della Cisl. Per Bergoglio è “urgente un nuovo patto sociale per il lavoro, che riduca le ore di lavoro di chi è nell’ultima stagione lavorativa, per creare lavoro per i giovani che hanno il diritto-dovere di lavorare”.
A cura di Susanna Picone
956 CONDIVISIONI
Immagine

Secondo papa Francesco “è una società stolta e miope quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti”. La forte denuncia del Pontefice è arrivata nel corso del suo intervento ai delegati al Congresso nazionale della Cisl, che ha ricevuto questa mattina in Aula Nervi prima dell'Udienza Generale. Il monito del Papa è per “un nuovo patto sociale, che riduca le ore di lavoro di chi è nell'ultima stagione lavorativa, per  permettere ai giovani, che ne hanno il diritto-dovere, di lavorare”. Bergoglio ha parlato anche delle cosiddette pensioni d’oro, a suo dire “un’offesa al lavoro non meno grave delle pensioni troppo povere, perché fanno sì che le diseguaglianze del tempo del lavoro diventino perenni”.

Francesco ha rilevato che “il capitalismo del nostro tempo non comprende il valore del sindacato, perché ha dimenticato la natura sociale dell'economia, dell'impresa, della vita, dei legami e dei patti. Ma forse la nostra società non capisce il sindacato – ha detto il Pontefice – perché non lo vede abbastanza lottare nei luoghi dei ‘diritti del non ancora': nelle periferie esistenziali”. “Come dimostra anche la grande tradizione della Cisl, – ha aggiunto papa Francesco – il movimento sindacale ha le sue grandi stagioni quando è profezia. Ma nelle nostre società capitalistiche avanzate il sindacato rischia di smarrire questa sua natura profetica, e diventare troppo simile alle istituzioni e ai poteri che invece dovrebbe criticare. Il sindacato col passare del tempo ha finito per somigliare troppo alla politica, o meglio, ai partiti politici, al loro linguaggio, al loro stile. E invece, se manca questa tipica e diversa dimensione, anche l'azione dentro le imprese perde forza ed efficacia”.

Francesco si è soffermato anche sulla condizione della donna: “E questo che dico potrebbe sembrare superato, ma nel mondo del lavoro la donna è ancora di seconda classe. Voi potreste dire: ‘no, ma c'è quell'imprenditrice, quell'altra…'. Sì, ma la donna guadagna di meno, è più facilmente sfruttata… Vi incoraggio a continuare e a fare di più”. Ha poi ricordato anche l'importanza della dignità umana oltre la dimensione del lavoro: “Dobbiamo pensare anche alla sana cultura dell'ozio, di saper riposare”.

956 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views