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Papa Francesco non ha intenzione di annullare il Giubileo

L’Anno Santo della Misericordia, evento centrale del pontificato di Bergoglio, sarà celebrato come previsto. Non sarà, però, necessario recarsi a Roma per ottenere le indulgenze.
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Non esiste alcun dubbio a riguardo in Vaticano: il Giubileo della Misericordia non sarà cancellato. Né Papa Francesco né i suoi collaboratori più stretti hanno nessuna intenzione di annullare l’evento destinato ad essere il punto centrale del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, nonostante da più parti (vedi anche il sondaggio in cui il 66% degli utenti di Fanpage si dimostrano favorevoli a questa tesi) si chieda al Papa di fare marcia indietro per non far correre rischi alla popolazione, dati i nuovi allarmi sulla sicurezza in seguito agli attentati di Parigi.

Oltretevere, in queste ore, si fanno due ragionamenti distinti. Il primo è che il Giubileo è un evento fondamentalmente spirituale, di rinnovamento personale e di nuova apertura della Chiesa ai fedeli, più che evento di massa, dunque i cattolici possono prendere parte al Giubileo senza per forza partecipare a grandi manifestazioni pubbliche; il secondo è che una cancellazione rappresenterebbe una vittoria della paura e sarebbe letto come un segnale di debolezza dei cristiani da parte dell’Isis, che ha da tempo annunciato che Roma ed il Vaticano sono tra i prossimi obiettivi degli islamisti e che presto la bandiera nera potrebbe sventolare da San Pietro.

Non si può, in ogni caso, dimenticare che i rischi per la popolazione sono attenuati dal fatto che, per la prima volta, il Giubileo avrà una dimensione globale. Mentre nel Medioevo i pellegrini erano tenuti a recarsi almeno una volta nella vita a Roma, a Gerusalemme, a Santiago di Compostela, viaggiando per mesi sotto la minaccia di numerosi pericoli per raggiungere la loro meta, stavolta non sarà neppure obbligatorio muoversi dalla propria diocesi. Infatti, ciascuna di essere avrà una propria Porta Santa, passando sotto la quale si otterrà l’indulgenza plenaria, se ci si sarà confessati e comunicati e se si effettueranno opere di misericordia.

Basti pensare, e questa è un’altra novità assoluta decisa da papa Francesco, che in via straordinaria la prima Porta Santa giubilare sarà aperta non a Roma, ma nella cattedrale di Bangui, capitale di una Repubblica Centrafricana dilaniata dalla guerra civile, il prossimo 29 novembre, diversi giorni prima dell’inaugurazione ufficiale in Vaticano, prevista per l’8 dicembre in San Pietro. Tutte le Porte Sante a Roma e nelle altre diocesi del mondo, nelle cattedrali, nei santuari, nei più importanti luoghi di preghiera del pianeta, saranno, invece, aperte il 13 dicembre, a simboleggiare che il passaggio del cristiano dal peccato alla grazia può avvenire ovunque e non solo a Roma.

Sarà sicuramente possibile ridurre al minimo per ragioni di sicurezza i grandi eventi pubblici che sono consequenziali ad un evento importante come il Giubileo: nel 2000, per decisione di Giovanni Paolo II, furono decine, dal Giubileo dei circensi a quello dei giornalisti, da quello degli operatori sanitari a quello degli artisti. Il programma divulgato finora prevede un numero limitato di attività, la più importante delle quali, il Giubileo dei giovani, non si terrà neppure in Italia, ma in Polonia, a Cracovia, a fine luglio del 2016 all’interno della Giornata Mondiale della Gioventù.

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