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Papa Francesco: “Non abbandoniamo gli anziani, è peccato mortale”

“La vecchiaia non è una malattia. Una società che abbandona i più vecchi con sé il virus della morte” Questo il monito di Papa Bergoglio nell’udienza generale del mercoledì davanti a 12mila pellegrini.
A cura di Biagio Chiariello
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Papa Francesco
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“Gli anziani sono una ricchezza che non si può ignorare, ma la cultura del profitto insiste nel mostrare i vecchi come un peso, come una zavorra. Non solo non producono ma vanno scartati. E' brutto vedere gli anziani scartati: è un peccato mortale". Così Papa Francesco nella consueta udienza generale del mercoledì che si è tenuta in piazza San Pietro. Il pontefice ha iniziato il suo discorso parlando delle virtù della medicina: “ha allungato la vita, ma la società non si è allargata alla vita”, e agli anziani. Davanti ad oltre 12mila persone in Piazza San Pietro, Bergoglio parla delle situazioni che vivono gli anziani, cita le statistiche occidentali, racconta episodi vissuti personalmente. In particolare uno di quando era arcivescovo di Buenos Aires e visitava una casa di riposo: "Ho chiesto ad una signora: come sta? Come stanno i suoi figli? Bene. Vengono a visitarla? Sì, sempre. E quand'è stata l'ultima volta che la sono venuta a visitare? A natale. Ed era agosto… Otto mesi senza una visita dei figli questo si chiama peccato mortale, capito?".

E ancora un'altra storia sugli anziani: "Una volta da bambino la nonna ci raccontava la storia di un nonno anziano che nel mangiare si sporcava perché non poteva portare bene il cucchiaio alla bocca con la zuppa. Il figlio, cioè il papà della famiglia, aveva deciso di spostarlo dalla tavola comune e ha fatto un tavolino in cucina, così non faceva brutta figura quando gli amici venivano a pranzo o a cena. Pochi giorni dopo trovò il figlio piccolo che giocava con legno, martello e chiodi. ‘Cosa fai?'. ‘Faccio un tavolo, papà, per averlo quando tu diventi anziano, così puoi mangiare lì'. I bambini – ha commentato il Pontefice – hanno più coscienza di noi".

Gli anziani, ha detto ancora il Papa, "sono uomini e donne, padri e madri che sono stati prima di noi sulla nostra stessa strada, nella nostra stessa casa, nella nostra quotidiana battaglia per una vita degna. Sono uomini e donne dai quali abbiamo ricevuto molto. L'anziano non è un alieno. L'anziano siamo noi: fra poco, fra molto, inevitabilmente comunque, anche se non ci pensiamo". Per il Santo Padre, insomma, i più vecchi hanno bisogno di noi: “Fragili sono un po’ tutti, i vecchi. Alcuni, però, sono particolarmente deboli, molti sono soli, e segnati dalla malattia. Alcuni dipendono da cure indispensabili e dall'attenzione degli altri. Faremo per questo un passo indietro?, li abbandoneremo al loro destino? una società senza prossimità, dove la gratuità e l'affetto senza contropartita – anche fra estranei – vanno scomparendo, è una società perversa. La Chiesa, fedele alla parola di Dio, non può tollerare queste degenerazioni. Una comunità cristiana in cui prossimità e gratuità non fossero più considerate indispensabili, perderebbe con esse la sua anima. Dove non c'è onore per gli anziani, non c'è futuro per i giovani".

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