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Papa Francesco incontra i centri sociali: “Nessun lavoratore rimanga senza diritti”

Il Santo Padre ha incontrato esponenti dei centri sociali e dei movimenti popolari di lotta: “Terra, lavoro, casa. Strano, ma se parlo di questo per alcuni sono comunista e invece l’amore per i poveri è al centro del Vangelo”.
A cura di Davide Falcioni
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L'hanno accusato di essere marxista, di avere idee troppo vicine a quelle della sinistra radicale, di osteggiare il capitalismo e persino di essere un comunista. Papa Francesco ha sempre replicato che quei contenuti appartenevano al Vangelo e sono stati scritti secoli prima del Capitale. E il Santo Padre l'ha ribadito anche oggi: "Terra, lavoro, casa. Strano, ma se parlo di questo per alcuni sono comunista e invece l'amore per i poveri è al centro del Vangelo". Il Pontefice l'ha detto parlando ai centri sociali, tra i quali lo storico Leoncavallo di Milano, protagonista negli anni di innumerevoli lotte per i diritti di studenti, lavoratori e migranti.

Francesco: "Nessuna famiglia senza tetto, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti"

Le parole di Papa Francesco – che ha precisato che si è trattato di un incontro "non ideologico – di certo non lasciano spazio a interpretazioni: "Diciamo insieme con il cuore: nessuna famiglia senza tetto, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza la dignità del lavoro!". Il Pontefice ha invitato i movimenti a "continuare la propria lotta, perché ci fa bene a tutti" poi ha elogiato il lavoro delle realtà più radicali: "Viene messa alla presenza di Dio, della Chiesa, della gente una realtà spesso messa a tacere. I poveri non si accontentano di promesse illusorie, scuse o alibi. E neanche possono aspettare a braccia incrociate l'aiuto delle Ong, di piani assistenziali o soluzioni che non arrivano o se arrivano lo fanno in un modo pericoloso, per anestetizzare o addomesticare".

Papa Francesco: "Necessario superare l'assistenzialismo paternalista"

Per Francesco "i movimenti popolari esprimono la necessità urgente di rivitalizzare le nostre democrazie, tante volte sequestrate da innumerevoli fattori". Il Pontefice ha ribadito la necessità di superare "l'assistenzialismo paternalista". Affermazioni forti che non mancheranno di far discutere, specie quando è stato definito ipocrita "chi vorrebbe affrontare lo scandalo della povertà attraverso la promozione di strategie di contenimento e rassicurazione che rende i poveri solo degli esseri addomesticati e innocui". Francesco ha quindi chiosato: "La solidarietà è molto più di sporadici atti di generosità. E' pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita per tutti contro l'appropriazione dei beni da parte di pochi. E anche combattere le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, della terra e della casa, la negazione dei diritti sociali".

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