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Papa Francesco: “Giovani senza lavoro e vecchi soli sono i mali del mondo”

Il Pontefice in un colloquio con Eugenio Scalfari di Repubblica parla dei suoi piani per una riforma della Chiesa: il problema della Santa Sede? Per Bergoglio è “troppo vaticano-centrica”. Il proselitismo? Una “solenne sciocchezza”, bisogna conoscersi e ascoltarsi.
A cura di Susanna Picone
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Papa Francesco ha chiarito molte delle sue idee sulla Chiesa e in particolare sul suo lavoro per trasformarla nel corso di un colloquio con Eugenio Scalfari che segue lo scambio epistolare avuto tra il Pontefice e il fondatore di Repubblica. Con Scalfari Papa Francesco ha toccato diversi temi e ha chiarito come per lui sia necessario, per cambiare la Chiesa, ripartire dal Concilio e aprire alla cultura moderna. “I più gravi mali del mondo in questi anni – ha detto il Papa – sono i giovani senza lavoro e i vecchi lasciati soli”, così nel corso del colloquio riprendendo difatti un concetto più volte ribadito dal Pontefice. Il Papa ha parlato dei vecchi che hanno bisogno di cure e di compagnia e dei giovani che necessitano di lavoro e di speranza, e che non hanno né l’uno né l’altra. “Sono stati schiacciati dal presente”, spiega Francesco. Bergoglio ha parlato della Santa Sede definendola “troppo vaticano-centrica” e della corte come la “lebbra del papato”.

I Capi della Chiesa – così Francesco – “sono spesso narcisi, lusingati e malamente eccitati dai loro cortigiani”. Il Papa ha precisato di non riferirsi alla Curia “che non è la corte”, ma dove vi sono talvolta “dei cortigiani”. E appunto il suo difetto è quello di essere vaticano-centrica, di vedere e curare gli interessi del Vaticano che sono spesso interessi temporali: “Questa visione trascura il mondo che ci circonda e farò di tutto per cambiarla”. Bergoglio ha parlato con Scalfari anche della “solenne sciocchezza del proselitismo” chiarendo che la Chiesa per lui piuttosto che fare proseliti deve aprirsi e ascoltare. “Bisogna conoscersi, ascoltarsi e far crescere la conoscenza del mondo che ci circonda. Il nostro obiettivo è l’ascolto dei bisogni, dei desideri, delle delusioni, della disperazione, della speranza. Dobbiamo ridare speranza ai giovani, aiutare i vecchi, aprire verso il futuro, diffondere l'amore”.

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