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Papa Francesco battezza i neonati delle zone terremotate: “Ricostruire anche i cuori”

Mantenendo la permessa fatta ad una neo mamma durante la sua visita ad Accumoli, il Pontefice ha battezzato 13 bambini nati dopo il sisma nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto.
A cura di Antonio Palma
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Lo aveva promesso ad una neomamma il 4 ottobre scorso, quando era andato a portare il suo saluto alle popolazioni terremotate del centro Italia, e ieri Papa Francesco ha mantenuto la parola data battezzando in Vaticano i neonati delle famiglie delle zone colpite dal sisma di agosto e di ottobre. La cerimonia, nello stile consueto del Pontefice, si è svolta in maniera molto sobria e in forma strettamente privata con una funzione appositamente celebrata da Bergoglio  nella piccola cappella della residenza Santa Marta dove lui vive da quando è salito al soglio di Pietro.

Nella cappella di Santa Marta sabato pomeriggio, intorno alle 17, si sono raccolte così le famiglie di tredici piccoli nati dopo il terremoto che il 24 agosto ha colpito il Centro Italia, il più piccolo dei quali ha 5 giorni. Si tratta delle stesse famiglie di Accumuli e Amatrice colpite dal sisma che Papa Francesco aveva voluto incontrare all'inizio del mese  durante un’udienza nel quale aveva insistito sulla necessità di "ricostruire non solo le case ma anche i cuori" nelle zone colpite dal terremoto.

L’annuncio del battesimo per i piccoli era stato dato lo scorso 30 dicembre dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, durante l’intitolazione ai borghi di Amatrice e Accumoli delle due sale parto dell’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti, ed era stato lo stesso prelato a raccontare anche come era nata l'idea. Durante la visita del Papa ad Amatrice una neomamma aveva chiesto al pontefice la possibilità di battezzare lui stesso il suo bimbo. Francesco aveva subito accettato la richiesta estendendo poi la cerimonia anche a quanti sono nati nel frattempo nelle zone terremotate.

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