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Papa Francesco accusa: “Insegnanti tra operai più malpagati. Stato non ha interesse”

“Fra gli operai più malpagati ci sono gli educatori. Cosa vuol dire? Semplicemente che lo Stato non ha interesse. Se l’avesse le cose non andrebbero così”, queste le parole che Papa Francesco ha pronunciato al Congresso Mondiale promosso dalla Congregazione dell’Educazione Cattolica.
A cura di Susanna Picone
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“Fra gli operai più malpagati ci sono gli educatori. Cosa vuol dire? Semplicemente che lo Stato non ha interesse. Se l'avesse le cose non andrebbero così”: a dirlo, oggi, Papa Francesco che ha ricevuto in Vaticano il mondo della scuola cattolica. Papa Francesco ha anche definito “una vergogna” il fatto che l'educazione sia “diventata troppo selettiva ed elitaria” e non sia riconosciuta a tutti i bambini e i giovani. Nel mondo educativo Papa Francesco ha indicato alcuni mali come il “patto educativo rotto, la selettività, l'esclusione, il positivismo selettivo”. Tutte queste cose si debbono risolvere, ha detto Bergoglio. La “tentazione” in un tempo come questo è quella “dei muri, il fallimento più grande”, ha aggiunto. Papa Francesco ha quindi indicato come pericoli da evitare quelli di “educare dentro i muri di una cultura selettiva, di una cultura di sicurezza, di un settore sociale benestante che non può andare più”. Secondo il pontefice, inoltre, anche l'Europa va “rieducata” ai valori dell'inclusione.

Papa Francesco: “Mai fare proselitismo nelle scuole” – Papa Francesco ha detto che non bisogna fare proselitismo nelle scuole. Ricevendo in udienza, nell'Aula Paolo VI, settemila partecipanti al Congresso mondiale sull'educazione cattolica organizzato dalla Congregazione preposta all'Educazione Cattolica il Papa ha detto che “educare cristianamente non è solo fare catechesi e proselitismo”. “Mai fate proselitismo nelle scuole – ha spiegato – Educare cristianamente è portare avanti i giovani nei valori umani in tutta la realtà e una di queste è la trascendenza. Oggi c'è la tendenza di un neo positivismo, cioè di educare nelle cose immanenti e questo sia nei Paesi a tradizione cristiana che in quelli a tradizione pagana. Siamo chiusi alla trascendenza ma la chiusura non serve per l'educazione”.

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