1.130 CONDIVISIONI

Palermo, si separa e non può più permettersi una casa: donna vive per 9 mesi in aeroporto

Una signora di 59 anni, costretta a vivere con 300 euro al mese, aveva trovato rifugio nell’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo: lì, confusa tra i tanti passeggeri che ogni giorno affollano lo scalo, mangiava e dormiva.
A cura di Susanna Picone
1.130 CONDIVISIONI
Immagine

Confusa tra i tantissimi passeggeri che ogni giorno transitano per l’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Palermo, una donna di cinquantanove anni per lunghi nove mesi ha praticamente fatto diventare la sua casa lo scalo siciliano. Lì la signora Gabriella ha dormito e mangiato, dato che non aveva più la possibilità di vivere in una normale casa. La signora, secondo quanto raccontato dai media locali, si è “trasferita” in aeroporto lo scorso aprile e vi è rimasta fino a quando non è stata notata dai poliziotti e segnalata al Comune.

Ogni giorno vagava tra l'area partenze e arrivi senza farsi notare – Alle nove di sera sistemava il sacco a pelo nella terrazza e al mattino alle 5 era già al bar per il primo caffè. Durante il giorno vagava fra l’area partenze e arrivi spingendo il carrello con i suoi oggetti personali proprio come fosse uno dei tanti passeggeri in transito. “In aeroporto – ha raccontato dopo che è emersa la sua storia – tutti mi hanno accolto e presto sono diventata la confidente di chi lavorava lì. Le ragazze mi raccontavano le loro pene d’amore”. “Adesso mi piacerebbe pubblicare un libro per dare voce a tutte le persone come me che da un momento all’altro perdono tutto e che possono rischiare di fare una brutta fine. Per fortuna ho trovato solo persone che mi hanno voluto bene”, ha aggiunto la signora.

I suoi modi non lasciavano pensare fosse in difficoltà – Da quanto è emerso, la signora Gabriella è stata costretta a vivere nello scalo di Punta Raisi dopo che si è separata dal marito e si è ritrovata con appena trecento euro di mantenimento al mese. Una somma che non le ha dato la possibilità di trovare una casa. Solo quanto riusciva a mettere da parte un po’ di soldi se ne andava in un B&B per fare una doccia e dormire per qualche ora su un normale letto. “Non ha mai creato problemi – ha detto Antonio Coccia, dei servizi sociali del Comune, parlando della cinquantanovenne -, i suoi modi dignitosi non lasciavano sospettare che fosse in difficoltà così serie”. Dopo la segnalazione ai servizi sociali del Comune di Cinisi la donna è stata ospitata dalla cooperativa LiberaMente che gestisce un bene confiscato alla mafia proprio nei pressi dell’aeroporto palermitano.

1.130 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views