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Palermo: lo chef della Prova del Cuoco non paga il paga il pizzo e denuncia la cosca mafiosa

Quattro uomini gli avevano chiesto 2000 euro a Natale e 2000 a Pasqua per continuare la sua attività di ristoratore. Non erano mancati episodi di violenza e atti di intimidazione.
A cura di Davide Falcioni
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Duemila euro a Pasqua e 2000 a Natale. Era questo il "pizzo" chiesto a un imprenditore palermitano, molto noto nel settore della ristorazione, per "mettersi a posto" e non avere più problemi con le cosche. L'uomo – Pasquale Giunta, chef della trasmissione La Prova del Cuoco – è però subito corso dai Carabinieri per denunciare i suoi aguzzini. E così all'alba di oggi sono scattate le manette per quattro estorsori nei confronti dei quali il gip, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dei sostituti Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare.

I fatti risalgono allo scorso marzo quando i quattro uomini, Antonino Ciresi, Maurizio Lucchese, Alfredo Perricone e Giuseppe Battaglia, si sono presentati contestando a Giunta, impegnato anche nel servizio catering, di aver aperto la sua attività senza chiedere il permesso alla cosca che controlla la zona e sottolineavano subito di essersi presentati con atteggiamento benevolo senza aver preannunciato il loro arrivo con danneggiamenti. Al "no" del ristoratore, le prime minacce: un biglietto con su scritto "mettiti a posto ‘un fare u sbirru picchì ti finisci mali", seguito da due danneggiamenti del locale e poi da una tanica di benzina veniva collocata all'esterno dell'attività commerciale.

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