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Palermo, “Il cartellone pubblicitario offende le donne e viola il regolamento comunale”

A Palermo un cartellone sessista genera polemiche. Il consigliere comunale di Sinistra comune presenterà un’interrogazione al sindaco Orlando. “È volgare, la polizia lo rimuova”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il cartellone pubblicitario è un insulto sessista. A Palermo, nel 2017, funziona ancora così. La ditta AffarinOro espone l'immagine del latto b di una donna, con la frase ammiccante "Pagare e Sorridere". "La polizia municipale intervenga immediatamente, in autotutela, per rimuovere la pubblicità sessista della ditta AffarinOro, che opera in palese violazione del regolamento comunale sulla pubblicità, sfruttando volgarmente il corpo della donna per pubblicizzare un’attività economica”. Sono le parole di Giusto Catania, capogruppo di Sinistra comune ed ex assessore a Palermo. Catania, insieme ai consiglieri Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno presenterà una interrogazione al sindaco per chiedere quali siano le motivazioni che hanno indotto gli uffici a violare l’articolo 7 comma 4 del regolamento comunale sulla pubblicità, in cui è scritto che "Non sono consentiti nell’esposizione pubblicitaria immagini, contenuti o messaggi che istigano alla violenza, all’odio razziale, alla discriminazione sessuale e/o religiosa, alla violazione dei contenuti già adottati dall’Amministrazione Comunale con le Convenzioni Internazionali Unicef e della Convenzione del consiglio d’Europa ad Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica".

In un post di Sinistra comune su Facebook l'ex assessore aggiunge: "La città di Palermo, in questi anni si è caratterizzata per aver costruito una cultura diffusa contro la violenza sulle donne e contro tutte le forme di mercificazione del corpo. Il rispetto e la tutela della dignità delle donne è una premessa necessaria per contrastare qualsiasi forma di violenza e un deterrente alla diffusione del femminicidio".

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