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Palermo è un paradosso: capitale della cultura 2018, eppure le librerie stanno chiudendo

Dopo Flaccovio l’anno scorso, anche il centralissimo megastore Mondadori si avvia verso la chiusura. Si prospettano licenziamenti per ventuno lavoratori.
A cura di Redazione Cultura
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La città di Palermo sarà capitale della cultura italiana nel 2018, e per l'occasione sfoggerà il suo vestito migliore, per cui già si preparano importanti eventi e rassegne che ospiteranno alcuni tra i più illustri esponenti del mondo culturale italiano ed europeo, eppure nel capoluogo siciliano stanno chiudendo una dopo l'altra diverse librerie. Ciò a conferma di una tendenza negativa del mercato librario che, naturalmente, non vale solo per Palermo e che, soprattutto al Sud Italia, affronta una crisi gravissima, che molti esperti ritengono irrecuperabile se non vi saranno subito decisi investimenti in campagne efficaci di sensibilizzazione alla lettura.

Intanto a Palermo, designata capitale della cultura italiana per il 2018, le librerie chiudono. L'anno scorso era toccato al negozio Flaccovio, mentre l'ultima, in ordine di tempo, pare essere quella ospitata nel megastore Mondadori. Il marchio di Segrate, infatti, starebbe meditando di lasciare Palermo e chiudere la centralissima sede di via Ruggero Settimo. Il che comporterà, probabilmente, un taglio sostanzioso al personale con il licenziamento di 14 dipendenti diretti e 7 di una società interinale.

Pare che la decisione dello store Mondadori sia legata all’alto costo dell’affitto dei locali, quindi una delle ipotesi al momento al vaglio è il trasferimento in uno spazio più piccolo, col numero del personale in servizio ridimensionato. Intanto, da Mondadori Retail fanno sapere che:

nell’ambito di una revisione della propria strategia relativa alla tipologia di location e format si sta «valutando la possibilità di cessare l’attività del megastore di via Ruggero Settimo a Palermo. Contestualmente la società sta lavorando per salvaguardare i posti di lavoro.

Anche se dovesse andare così, non proprio una buona notizia per la prossima Capitale della Cultura italiana 2018.

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