Palermo, 33 arresti in un blitz antimafia
E' di 33 persone arrestate il bilancio del blitz effettuato nel corso della notte dai carabinieri di Palermo nell'ambito di un'operazione antimafia che ha inferto un duro colpo ai clan della provincia del capoluogo siciliano: 24 soggetti sono stati portati in cella mentre altri nove sono agli arresti domiciliari.
L'operazione è stata condotta dai militari di Termini Imerese e Monreale e coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi in collaborazione con l'aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Sergio Demontis, Siro De Flammineis, Gaspare Spedale, Ennio Petrigni, Bruno Brucoli e Alessandro Picchi. L'inchiesta ha dimostrato come nella provincia palermitana Cosa nostra sia ancora "arroccata" alle vecchie regole, tra l'imposizione del pizzo, il controllo degli appalti pubblici e il condizionamento della vita amministrativa dei piccoli comuni. Le indagini hanno svelato anche la matrice dell'intimidazione subita nel 2012 dall'allora sindaco di Cerda Andrea Mendola, a cui venne incendiata l'automobile. L'uomo si dimise parlando di “clima politico insostenibile”, ma solo oggi si è scoperto che dietro quell'atto intimidatorio c'era la mafia e non la politica.
Tra le persone finite in manette ci sono Francesco Bonomo e Diego Rinella: il primo era finito nei guai anche nel 2008, quando veniva considerato un uomo di spicco a San Mauro Castelverde. Alla fine dei processi, tuttavia, fu assolto perché una buona parte delle intercettazioni fu dichiarato inutilizzabile per un vizio di forma. Il secondo, già condannato per mafia e sottoposto a misure patrimoniali, è fratello di Salvatore, storico capomafia della zona arrestato nel 2003 dopo una latitanza di otto anni o oggi sostituito da Diego.
