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Pakistan, uccise un vicino di casa quando aveva 15 anni: impiccato

I giudici si sono rifiutati di esaminare i dati scolastici del ragazzo che avrebbero provato la minore età basandosi invece sulla stima di un poliziotto al momento dell’arresto.
A cura di Antonio Palma
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Anni di proteste, appelli e ricorsi alla giustizia locale non sono serviti a salvare la vita di Ansar Iqbal, un cittadino pachistano condannato a morte da un tribunale del suo Paese per aver ucciso un vicino di casa 16 anni fa. Come hanno reso noto le autorità locali, l'uomo è stato impiccato a Sargodha, una città nella provincia orientale del Punjab, e il suo corpo è stato consegnato alla famiglia per la sepoltura. Iqbal, che si è sempre proclamato innocente, aveva sempre cercato di dimostrare che all'epoca dei fatti contestati aveva solo 15 anni, ma i giudici non gli hanno creduto. Un fatto di importanza essenziale visto che la giustizia pachistana vieta di condannare a morte i minori. Iqbal fu arrestato con un amico per l'omicidio di un vicino di casa, che la famiglia della vittima attribuì a una lite per una partita di cricket, ma affermava di essere innocente e che la polizia lo additò perché povero e lo incastrò, facendo in modo di trovare due pistole nella sua casa.

Dopo la condanna, la battaglia giudiziaria si è spostata sulla sua età al momento del fatto. Svariati i ricorsi per riesaminare la sua situazione, ma i tribunali del Paese hanno sempre rifiutato di prendere in considerazione i dati scolastici del ragazzo che avrebbero provato la minore età. Come ha spiegato il gruppo britannico di aiuto legale Reprieve che si è occupato del caso, i giudici per determinare l'età si sono invece basati sulla stima di un poliziotto che al tempo dell'arresto aveva parlato di "un ventenne".

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