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Paestum, ritrovati cinque affreschi rubati trent’anni fa. Ora in mostra a Roma

Cinque pregiatissimi affreschi risalenti al terzo secolo avanti Cristo, illecitamente sottratti da Paestum e recentemente recuperati dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sono stati presentati giovedì 26 novembre nell’ambito della mostra “L’Arma custode della Memoria”. Un ritrovamento importantissimo per l’archeologia, che “ci fa riflettere su quanto è andato perduto in decenni di trafugamenti”, ha detto il direttore del parco archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel.
A cura di Federica D'Alfonso
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Il Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha recentemente recuperato alcuni pezzi affrescati appartenenti ad una tomba sannitico campana del IV-III secolo avanti Cristo. I reperti provengono da Paestum, ed erano stati trafugati circa trent'anni fa dall'area archeologica: ora gli affreschi rimarranno esposti gratuitamente al pubblico fino al 10 gennaio (quando torneranno a Paestum) presso il Museo Storico dei Carabinieri a piazza Risorgimento. Giovedì 26 novembre la collezione è stata presentata ufficialmente nell'ambito della mostra "L'Arma custode della memoria". Alla cerimonia hanno partecipato anche il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e il nuovo direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel.

Gli affreschi provengono dall'area archeologica di Paestum, e ritraggono la vita di un giovane guerriero in trionfo, mentre armato conduce un mulo che sulla groppa trasporta un carico, probabilmente bottino di guerra. "Questi affreschi provengono da Paestum, risalgono al trecento avanti Cristo circa", ha spiegato Gabriel Zuchtriegel. "Rappresentano momenti della vita di un giovane guerriero dell'aristocrazia lucana, il suo rientro con un bottino di guerra, accolto dalle donne della casa. A Paestum ce ne sono centinaia anche se ogni tomba è unica. Non ne conosciamo la collocazione e non ne abbiamo il corredo perché la tomba è stata saccheggiata da scavi clandestini. Ci fa riflettere su quanto è andato perduto in decenni di trafugamenti".

L’Arma custode della memoria”, la presentazione di reperti archeologici rubati
L’Arma custode della memoria”, la presentazione di reperti archeologici rubati

Il Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha recuperato gli affreschi meno di un anno fa: erano nelle mani del trafficante Pasquale Camera, monopolista degli scavi illegali in zona. Il ritrovamento è stato frutto di un'indagine avviata nel 1995 con la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per contrastare gli scavi clandestini e la ricettazione di reperti archeologici tra Casal di Principe, Mondragone e Aversa.

L'Arma custode della memoria, particolare dell'affresco
L'Arma custode della memoria, particolare dell'affresco

L'archivio dei Carabinieri Tpc è ricco di documentazioni circa opere trafugate e mercati illegali di reperti: i cinque pannelli sono stati rintracciati a Campione d'Italia e riconosciuti proprio grazie alle foto del database Tpc: erano stati acquistati da un cittadino svizzero che non sapeva provenissero da uno scavo clandestino.

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