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Padrona risarcita per la gatta: 300 euro. Si chiama “danno d’affezione”

Risarcita per la morte della gatta investita da un automobilista a Sassari, mentre stava attraverso la strada sulle strisce pedonali.
A cura di B. C.
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La perdita di un cane o di un gatto al quale siamo particolarmente legati comporta il risarcimento per il “danno da perdita dell’animale d’affezione”. Lo ha stabilito il Tribunale di Sassari in riferimento al caso di Maya, una micia falciata da un'auto sulle strisce pedonali, proprio mentre attraversava la strada nel quartiere di Li Punti, come scrive La Nuova Sardegna. Gravemente ferita, la bestia morta poco dopo. Al momento dell’incidente il figlio della proprietaria della gatta, la signora Maria Giovanna, si trovava dietro la vettura dell'investitore e quindi lo ha fermato, cercando un accordo per sostenere le spese di ricovero e cura dell’animale. La donna lo dice chiaramente che il risarcimento è stato chiesto “per una questione di principio. Se mio figlio non avesse fermato la macchina, l’investitore non l’avrebbe soccorsa. Ogni giorno si vedono gatti e cani investiti e abbandonati al bordo della strada”. Tuttavia la trattativa non è andata a buon fine.  “E allora ci siamo rivolti all’avvocato che ha contattato la compagnia e chiesto il risarcimento” spiega Maria Giovanna. La famiglia della gattina ha quindi ricevuto 300 euro. Ma non è un caso unico, almeno in Europa, spiega il legale: “Questa tipologia di danno in altri paesi europei come Inghilterra e Olanda, tradizionalmente molto sensibili agli animali domestici e di compagnia, viene riconosciuta spesso. Anche qualora non si tratti, come nel caso specifico, di un animale di razza”.

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