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Padre violenta la figlia: lei gli taglia la testa

Il fatto è avvenuto in Papua Nuova Guinea: l’intero villaggio si è stretto intorno alla ragazza, nel tentativo di proteggerla dall’arresto e dal rischio della condanna a morte.
A cura di Davide Falcioni
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Una ragazza di 18 anni ha tagliato la testa a suo padre, colpevole di averla ripetutamente violentata nella sua casa tra gli altopiani della Papua Nuova Guinea. I residenti del villaggio hanno ora creato un "cordone" intorno all'abitazione della giovane donna per proteggerla dall'arresto da parte della polizia, ritenendo che la "difesa" della ragazza sia stata giusta. Persino Lukas Kumi, leader della chiesa locale, ha assicurato che la comunità si opporrà in tutti i modi all'avvio di indagini che potrebbero condurre a una condanna dell'adolescente.

Secondo quanto riferito dal Courier Post il padre ha stuprato la figlia una notte che gli altri familiari non erano presenti in casa. La mattina seguente ci ha riprovato, ma lei ha afferrato un robusto coltello e gli ha tagliato la testa. In pochi minuti la notizia si è diffusa tra gli abitanti del villaggio, i quali hanno stabilito che la giovane dovesse rimanere libera perché il padre meritava di morire (all'uomo non è stata concessa neppure una sepoltura "ufficiale"). Oltretutto il governo del Paese ha recentemente reintrodotto la pena di morte per i reati più gravi: la ragazza, se catturata, rischia di essere condannata.

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