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Padre violenta la figlia di 5 anni, mentre la moglie partorisce la sorellina

E’ una vicenda assolutamente inquietante quella di cui si sta discutendo in questi giorni nei tribunali australiani. Un uomo e una donna sono stati riconosciuti colpevoli di molteplici accuse, legate ai reati sessuali sui minori. Le vittime sarebbero le loro due figlie: la più piccola sarebbe stata violentata dal padre a partire dall’età di 5 anni, anche mentre la moglie stava dando alla luce la sorellina. Un incubo durato 14 anni.
A cura di B. C.
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Violentate e torturate dai genitori per 14 anni. E’ un caso che sta indignando l’Australia quello che in questi giorni si sta discutendo nelle aule dei tribunali del Paese Oceanico. La storia arriva dal Nuovo Galles del Sud. Secondo la Corte distrettuale di Sydney, le due vittime (il cui nome non è stato rivelato per ovvie ragioni di privacy) sono state oggetto di brutalità e abusi di ogni tipo. In un’occasione sarebbero state legate con del filo spinato e lasciate in un pollaio per ben tre notti. Il padre è stato riconosciuto colpevole di 86 reati sessuali contro i bambini ed ora è in attesa di condanna. Abusi di cui sarebbe colpevole anche la madre. Secondo i giudici, le violenze sarebbero iniziate quando le due sorelline avevano appena cinque anni di età e una delle due “è stata violentata dal padre mentre la madre stava dando alla luce sua sorella in ospedale” scrive The Sydney Morning Herald.

“Mio padre è il male” ha detto la più grande delle due figlie, quella che ha subito la maggior parte delle angherie dai genitori. “In molte occasioni ho pensato che stessi per morire” ha detto. Durante gli anni delle violenze, le due sorelle spesso avrebbero saltato la scuola dopo essere chiuse dal padre in capannone per giorni delle volte senza cibo e acqua. Nonostante tutti gli abusi, l’uomo avrebbero favorito entrambe le figli nel proseguire l’attività sportiva: le due giovani infatti sarebbero delle “promettenti atlete” scrivono i media australiani. Il padre avrebbe addirittura lasciato il lavoro per contribuire alla loro formazione. Le due sorelle puntano il dito anche contro la madre: “Dovrebbe vergognarsi, non ha mai alzato un dito per fermarlo” dicono. “Abbiamo sempre dovuto acconsentire alle sue richieste, avevamo paura che arrivasse ad uccidersi” affermano. I due genitori dovrebbero essere condannati definitivamente nel mese di dicembre.

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