Padre Fedele Bisceglia è il nuovo assessore alla povertà di Cosenza
Dai banchi della chiesa, passando per quelli del tribunale e arrivare a quelli del Comune. Padre Fedele Bisceglia torna a far parlare di sé. Dopo essere stato assolto con sentenza definitiva dall'accusa di violenza sessuale ai danni di una suora, il frate francescano entrerà a far parte della nuova giunta di centrodestra del Comune di Cosenza. L'annuncio è stato fatto direttamente dal neoeletto sindaco della città calabrese Mario Occhiuto, riconfermato al primo turno delle ultime elezioni amministrative con il 58% dei voti, che sulla sua pagina ufficiale su Facebook ha pubblicato una foto che lo ritrae insieme all'ex sacerdote, che non ha mai rinunciato al saio. Al nuovo assessore è stata conferita la delega al "contrasto alle povertà, al disagio, alla miseria umana e materiale, al pregiudizio razziale e religioso, alla discriminazione sociale". Sarà, inoltre, "ambasciatore degli invisibili e degli ultimi".
Soddisfazione per la nomina è arrivata non soltanto dal diretto interessato, Padre Fedele, oggi sospeso a divinis, che si è detto entusiasta di poter aiutare il primo cittadino nella lotta alla povertà nel Comune calabrese, ma anche dal suo legale, Eugenio Bisceglia. "Questa è certamente l'occasione – ha dichiarato alla stampa – per riqualificare quell'immagine che era andata persa ed è il frutto di una buona politica posta in essere dal sindaco, senza alcuna discriminazione". Il frate è famoso non solo per essere il fondatore dell'oasi francescana, che accoglie quotidianamente centinaia di indigenti, ma soprattutto per le sue vicende "secolari".
Non solo è stato il leader degli ultrà della locale squadra di calcio, ma ha fatto molto scalpore la vicenda giudiziaria, durata circa un decennio, che l'ha coinvolto. Era infatti stato accusato di violenza sessuale da una suora. Arrestato nel 2006, è stato prima assolto dalla Corte d'Appello di Catanzaro per non aver commesso il fatto e poi prosciolto definitivamente dalla Suprema Corte qualche settimana fa.
