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Padova, donna indossa il velo islamico integrale: bloccata allʼingresso del museo

La turista di origini saudite indossava il niqab, che lascia scoperti solo gli occhi. La polizia municipale le ha spiegato che sarebbe potuta entrare solo dopo aver mostrato il viso. Polemiche su Facebook dopo che sulla questione è intervenuto il sindaco leghista Bitonci.
A cura di Biagio Chiariello
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Giovedì scorso è andata a visitare Padova insieme al marito. Sarebbe voluta entrare ai Musei Eremitani e, soprattutto, alla Cappella degli Scrovegni. Ma, all’ingresso del polo monumentale di corso Garibaldi, gli agenti della polizia municipale l’hanno bloccata perché indossava il niqab, il velo islamico che nasconde l’intero corpo femminile, dalla testa fino ai piedi, lasciando scoperti soltanto i suoi occhi. La protagonista è una donna saudita di fede musulmana. La turista a quel punto ha cercato spiegazioni ei guardiani, supportati da una pattuglia dei vigili urbani accorsa subito sul posto, le hanno spiegato che in Italia “è illegale girare nei luoghi pubblici con il volto coperto”, anche se a ben vedere una legge specifica in materia non esiste. Alla fine la donna ha deciso di farsi identificare, mostrando il suo volto. La coppia però non è entrata al museo, ma ha preferito andarsene.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Padova, che ha provato a coinvolgere la cittadinanza su Facebook: "Considerato quello che sta succedendo, tu che ne pensi?" ha scritto Massimo Bitonci sul proprio profilo. “#PadovaSicura – ha poi twittato il sindaco leghista della città del Santo– #RispettoPerLeDonne”.

E le repliche al primo cittadino della città euganea non sono mancate. La maggior parte dei commenti è di sostegno al comportamento tenuto dai guardiani del museo. "Chi non ha nulla da nascondere non deve aver paura di rispettare le leggi – scrive un utente -. La sicurezza si ottiene in primis con la prevenzione". "Secondo me non c'è da pensare a nulla. Chi viene a casa nostra sta alle nostre regole giuste o sbagliate. Se noi andiamo a casa loro ci obbligano a fare giustamente quello che secondo loro è corretto", replica un altro sempre su FB. C'è anche chi chiede una maggiore severità nei controlli e ricorda il caso dei nudi "censurati" durante la visita del presidente iraniano a Roma: "Non dobbiamo attribuire la colpa a chi va a viso coperto, ma a chi glielo permette. Se noi poi copriamo le statue…".

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