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Padoan: “Per uscire dalla crisi servono riforme e investimenti”

” Per la crescita e l’occupazione i pilastri sono le riforme strutturali e gli investimenti”, dice il ministro dell’Economia all’Ecofin di Milano. E aggiunge: “Il controllo europeo sulle riforme è utile”.
A cura di Biagio Chiariello
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“La via maestra per la crescita sono più investimenti, soprattutto privati e anche pubblici nella loro funzione di catalizzatore. Si devono creare condizioni di profittabilità” e un “elemento fondamentale sono le riforme strutturali che sbloccano investimenti”. Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan al termine del consiglio informale dell’Ecofin a Milano, ribadendo in buona parte quanto già affermato da Mario Draghi qualche giorno fa nella stessa sede (“Senza investimenti l’Europa non riparte” aveva detto, in sintesi, il presidente della BCE). Il problema – ha proseguito Padoan –  è che negli ultimi anni gli investimenti sono molto diminuiti e la carenza di investimenti è stata in parte causa della scarsa crescita”. “Come si creano gli investimenti? – ha continuato il ministro nel suo intervento – Si devono creare le condizioni di profittabilità e un elemento sono le riforme strutturali che permettono di avere un orizzonte temporale lungo. Dipendono anche dagli strumenti finanziari, e in un sistema centrato sulle banche è importante che ci siano nuovi strumenti accanto a quelli creditizi per favorire la crescita. Ci attendiamo che la Commissione Ue e la Bei possano dare suggerimenti concreti in tal senso a breve".

Padoan: ok al controllo Ue sulle riforme italiane

Padoan tocca anche il tema del controllo dell'Europa sull'accelerazione dei processi di riforme nazionali, in particolare quelle italiane. "Il controllo europeo sulle riforme è uno strumento utile perché è un controllo reciproco dei paesi tra pari che si scambiano esperienze, non è solo un elemento di disciplina ma anche di apprendimento". Il ministro dell’Economia chiede poi "strumenti per facilitare riforme che sono importanti in tutti i paesi". Va comunque precisato che nessun nuovo impegno è stato chiesto dalla Europa all'Italia, perché “la situazione del Paese non è ancora stata valutata”. E' quando ha sostenuto il commissario europeo Jyrki Katainen, arrivando all'Ecofin e spiegando di voler "collaborare molto strettamente con l'Italia".

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