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Padoan: “La paura del terrorismo può pesare sulla crescita, ma noi siamo ottimisti”

Il ministro dell’Economia, in una intervista al Corsera, fa il punto anche su questione pensioni: “Stiamo attenti a non indebolire il nostro sistema, che è uno dei più solidi”.
A cura di Redazione
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“Il clima seguito ai terribili fatti di Parigi è negativo e questo potrà avere effetti sulla ripresa, ma gli italiani hanno la corretta percezione che stiamo uscendo dalla crisi. E questo conta molto, sia per la fiducia sia per l’economia”. Con queste parole, affidate al taccuino di Lorenzo Salvia per il Corriere della Sera, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan torna sulle conseguenze economiche dei tragici fatti di Parigi e prova a fare il punto sulla situazione economica italiana. Nella sua lettura, dunque, non ci sono motivi per essere eccessivamente preoccupati, anche se avverte: “Quando si fa una previsione c’è sempre il rischio di doverla rivedere al rialzo o al ribasso. Non dimentichiamoci che influisce anche un rallentamento delle economie di altri Paesi, cominciato ben prima degli attentati”. Non sarà però rivista la previsione di crescita dello 0,9% del Pil per il 2015.

La partita più importante resta quella con Bruxelles, sulle clausole di flessibilità: “È vero che sulle clausole di flessibilità l’Italia ha chiesto più degli altri Paesi. Non perché siamo indisciplinati ma perché gli altri Paesi non hanno le stesse condizioni di eligibilità, cioè di accesso, per queste clausole”. Ma in ogni caso non ci sarà lo sfondamento del margine del 3%: “Il deficit continuerà a scendere e da qui a primavera l’Italia dimostrerà che ci sono tutti i requisiti per il via libera. Non ci sarà nessuna procedura d’infrazione, non siamo mica andati allo sbaraglio”.

Infine, una battuta sulle pensioni e sulla necessità di preservare un sistema “molto solido”: “Si può migliorare e io sono aperto a ogni discussione (anche sui prepensionamenti, ndr). Ma stiamo attenti a non indebolirlo anche perché il nostro debito pubblico, come ci ricordano ogni cinque minuti, è molto elevato, anche se comincia a scendere dal 2016”.

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