Ovociti, Regione Toscana valuta il “social freezing”
La Regione Toscana sta valutando il “social freezing”, quella pratica cioè che permette di congelare gli ovociti per usarli più avanti, quando ci si sente pronte ad avere un figlio. In assessorato alla salute una commissione sta studiando come procedere e a partire dall’inizio di marzo si cercherà di capire come strutturare questo servizio. Se si arrivasse in fondo, come si legge sulle pagine fiorentine di Repubblica, la Toscana sarebbe la prima regione italiana ad assicurarlo. Da tempo nella regione si pensa al “social freezing”, che rappresenta una pratica utile anche per reperire ovociti da mettere a disposizione delle donne che vogliono fare la fecondazione eterologa. Già nella delibera sull’eterologa approvata nel 2014 si citava proprio questa pratica allo scopo di incentivare le donazioni. Mettere a disposizione il “social freezing” alle giovani donne che non si sentono ancora pronte a fare un figlio ma vogliono congelare gli ovuli per il futuro si rivela, infatti, anche un modo per trovare donatrici. Donatrici che in Italia al momento scarseggiano: chi in questo momento riesce a sottoporsi alla fecondazione eterologa lo fa tramite il cosiddetto “egg sharing”, cioè la cessione di gameti da parte di coppie che per se stesse fanno l’omologa.
I gameti in eccesso destinati alla fecondazione eterologa – L’idea sarebbe quella di chiedere a queste persone di mettere a disposizione parte dei gameti per altre coppie. Attualmente la possibilità di congelare gli ovociti nel servizio pubblico esiste solo per le persone con problemi di salute che vogliono avere un figlio dopo eventuali interventi o trattamenti farmacologici, nel privato invece questa pratica è più diffusa. La pratica del “social freezing” è stata invece già adottata da diverse multinazionali statunitensi, come ad esempio la Apple.