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Orso attacca un uomo in Trentino, è polemica: governatore ordina la cattura dell’animale

L’orso che sabato ha attaccato un uomo nella zona dei laghi di Lamar in Trentino verrà rimosso con un’ordinanza urgente del presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi.
A cura di Susanna Picone
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Sabato 22 luglio un uomo è rimasto ferito per un attacco di un orso  in Trentino, nella zona dei laghi di Lamar. A darne notizia è stata l'amministrazione provinciale spiegando che l'episodio è accaduto intorno alle 19 e che i vigili del fuoco hanno soccorso l'uomo, il trentino di Cadine Angelo Metlicovec, che è stato trasportato con un elicottero all'ospedale Santa Chiara di Trento e medicato. L'uomo stava facendo una passeggiata nel bosco col suo cane quando ha incontrato l’orso. Ha cercato di difendersi, riportando ferite a un braccio e a una gamba, e successivamente, approfittando della distrazione che il cane ha causato all'orso, si è gettato in un dirupo. Le sue condizioni non sono gravi. L'unità cinofila dei Forestali si è recata immediatamente sul luogo dell'aggressione per i primi accertamenti mentre l’amministrazione provinciale ha annunciato l’arrivo di un'ordinanza del presidente Ugo Rossi “che consentirà la rimozione dell'esemplare”. L’orso responsabile dell’aggressione potrebbe essere un esemplare chiamato Kj2, già protagonista nel 2015 dell’aggressione a una persona che faceva jogging nei boschi nella stessa area presso Cadine.

Il drammatico racconto dell’uomo aggredito – “Ho pensato: adesso mi uccide. Un braccio non lo sentivo più, avevo entrambe le gambe ferite a morsi. Per fortuna il mio cane, Kyra, si è messo ad abbaiare e l’orso si è distratto”, questo il racconto fornito a ladige.it da Angelo Metlicovec, sicuramente provato dopo i fatti di sabato. “Pensavo di non farcela. Ho sentito dei rumori alle mie spalle, come di una corsa pesante, di un galoppo. Mi sono girato e ho visto l’orso: mi ha subito buttato per terra agitando le zampe, mi ha afferrato con le fauci alle gambe e mi ha tirato sul sentiero, trascinandomi – ha raccontato – Poi si è alzato e mi è venuto sopra con il muso. Istintivamente mi sono riparato con un braccio e lui me l’ha afferrato. Ho pensato: se mi morde ancora mi è rimasto solo l’altro braccio per ripararmi. Per fortuna il cane si è messo ad abbaiare e l’ha distratto, perché se l’orso avesse insistito con me non so che fine avrei fatto”. A quel punto Metlicovec, ferito ad entrambe le gambe ed al braccio sinistro, si è gettato nel dirupo. “Se sono qui a raccontare la storia, vuol dire che è andata bene”, ha aggiunto ancora l’uomo, operato due volte dopo l’aggressione. “Quell’orso voleva uccidermi. Anzi, credo proprio sia stata un’orsa perché aveva il pelo chiaro  – ha detto ancora – Voleva farmi del male, perché io non ho fatto nulla di strano per attirare la sua attenzione: camminavo lungo il sentiero in cui passano i trattori ed avevo il cane al guinzaglio. È stato l’orso ad arrivare alle mie spalle”.

Le reazioni. Enpa: “Pretesti per dichiarare guerra agli orsi” –  Diverse le reazioni, anche polemiche, dopo l’episodio di sabato. “Benché non sia ancora chiara ed accertata la dinamica relativa alla presunta aggressione di un escursionista da parte di un orso, i soliti noti, sfruttando una situazione assolutamente confusa, non hanno perso tempo per sollecitare l'adozione di misure di emergenza, quali – ad esempio – la rimozione di un non meglio identificato esemplare. Insomma è ripartita la grancassa della campagna anti-plantigradi, che poi altro non è se non un riflesso della più generale campagna antiselvatici da tempo in atto nel nostro Paese”, è quanto ha affermato l'Enpa. Per l'associazione animalista – che respinge con forza ogni ipotesi Daniza-bis – “si vogliono soltanto avere dei pretesti per dichiarare guerra agli orsi, così come agli altri animali cercando di fomentare paure e guadagnare consensi”.

Wwf: “Convivenza è possibile” – Per il Wwf, che “esprime tutta la sua vicinanza all'uomo ferito in Trentino ed è in attesa di apprendere maggiori dettagli sulle dinamiche dell'accaduto”, la “convivenza è sempre possibile, con gli opportuni accorgimenti”. “È necessario capire meglio cosa è successo: se l'aggressione, per fortuna con conseguenze non gravi, sia stata innescata da un comportamento inavvertitamente inopportuno da parte dell'uomo o del suo cane. Nel caso si dovesse trattare, invece, di un orso effettivamente problematico, i cui comportamenti esulano ripetutamente da quelli considerati normali per la specie, potrebbe essere opportuno applicare i protocolli previsti dal piano d'azione per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi (Pacobace)”, così il Wwf.

Lav: “Orso capro espiatorio di uno scontro politico” – Parla di scontro politico Massimo Vitturi, responsabile nazionale dell’area animali selvatici della Lav: “Si evidenzia come ancora una volta l'orso diventi il capro espiatorio di uno scontro politico, con Lega e Fi pronti ad attaccare il governo provinciale. Il timore è che l'orso venga dunque sacrificato sull'altare della politica, quando invece non è nemmeno ancora chiara la dinamica dell'accaduto”. “Un uomo ferito c'è, per fortuna in modo lieve – ha aggiunto – e potrà testimoniare. L'orso non attacca a caso, perché se così fosse, visto che in Trentino ce ne sono tanti, si sentirebbero episodi simili ogni giorno. Se avesse voluto, l'animale avrebbe potuto fare davvero molto male. È facile che, dopo avere messo in atto tutte le misure di dissuasione, magari essersi alzato in piedi, abbia sferrato un falso attacco. Certo è che una zampata sulla nostra pelle fa male. La presenza del cane, se non sbaglio anch'esso ferito, ha inoltre certamente spaventato il plantigrado”.

Governatore trentino ordina cattura – “L'ordinanza contingibile e urgente è – ricorda l'amministrazione provinciale – il principale strumento di cui l'amministrazione provinciale dispone per la gestione di eventi straordinari come quello di due giorni fa”. Domani si riunirà la Commissione dei 12 (Commissione paritetica Stato-Regione, ndr), per l'esame della norma di attuazione depositata dalla Provincia autonoma di Trento, “che, se approvata – così l'amministrazione provinciale – consentirebbe di gestire in via ordinaria, quindi in maniera diretta e più rapida, nel rispetto del quadro normativo nazionale ed europeo, tutto quanto concerne la presenza dell'orso in Trentino”.

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