11 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Orsa Daniza, Lav chiede nuove indagini sulla sua morte

Nei prossimi giorni la decisione definitiva sul decesso dell’orsa in Trentino durante il tentativo di cattura a settembre 2014. Gli animalisti chiedono nuove indagini: “Dal 2008 tre orsi vittime di narcosi letale”.
A cura di Susanna Picone
11 CONDIVISIONI
Immagine

La Lav – Lega Anti Vivisezione – chiede nuove e scrupolose indagini sull’uccisione dell’orsa Daniza, morta in Trentino il 10 settembre 2014 dopo il tentativo di cattura, in quanto “le precedenti risulterebbero assai lacunose”. Presto il gip di Trento, Carlo Ancona, dovrà decidere definitivamente sull’archiviazione o meno della vicenda, archiviazione decisa dal procuratore Giuseppe Amato nel dicembre 2014 e a cui gli animalisti si oppongono. Per la morte dell’orsa Daniza la Lav chiede di verificare la posizione del presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, del vicepresidente, Alessandro Olivi, e dell’assessore Michele Dalla Piccola, oltre che “di ogni altro responsabile di questa vera e propria esecuzione, rispetto alla violazione dell’articolo 544 bis del Codice penale”, cioè il reato di “animalicidio” che prevede pene detentive fino a 2 anni di reclusione.

Ma oltre a quello di Daniza la Lav parla anche di altri decessi: “Dal 2008 sono 3 gli orsi vittime di narcosi dall’effetto letale su 16 tentativi di cattura (2006-2014): nel 2008 l’Orsa KG2G3 anestetizzata e con conseguente annegamento presso il Lago di Molveno (Trento), nel 2012 l’Orso JJ5 catturato a Terlago (Trento), poi Daniza (Val di Borzago, Trento) i cui due cuccioli potrebbero non essere sopravvissuti all’inverno e ai pericoli del bosco perché ancora in tenera età (all’epoca dei fatti avevano circa un anno) e bisognosi delle cure materne (fino ai tre anni di età)”. Secondo i dati forniti dalla Lega Anti Vivisezione sono molto rari i casi di decessi in conseguenza di anestesia sull’orso bruno: tra 0% e 0,3% in Europa: “Con i tre Orsi deceduti per narcosi, a Trento la percentuale di mortalità sale ad un grave 18,75%. Si considera un atteggiamento corretto il perseguire una mortalità pari a zero e considerare accettabile una percentuale di mortalità non superiore al 2%, di gran lunga inferiore al negativo ‘primato’ trentino”.

11 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views