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Orlando: “Se Battisti sarà espulso dal Brasile siamo pronti a estradarlo in Italia”

Dopo diversi anni c’è ora una possibilità che l’ex terrorista possa scontare la sua pena in un carcere italiano. Se il provvedimento dovesse essere confermato però, “l’istanza andrebbe rivolta non al Brasile ma a un altro Paese”, spiega il ministro.
A cura di Biagio Chiariello
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Sul caso di Cesare Battisti "il ministero ha attivato tutti i canali diplomatici. Aspettiamo di capire le conseguenze di una sentenza che non è definitiva" e di sapere in che Paese sarà espulso ma "se il provvedimento sarà confermato, auspichiamo che consenta di dar luogo a una richiesta di estradizione, che abbiamo già fatto da tempo. A spiegarlo è il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, interpellato sul ‘caso Battisti', a margine della registrazione di una puntata di ‘Porta a porta' dedicata alla giustizia. “Valuteremo la pronuncia definitiva delle autorità brasiliane – ha aggiunto -. Il provvedimento se confermato non porterebbe ad un’estradizione, ma ad un’espulsione verso Paesi che sono ipotizzabili. Noi auspichiamo invece che il provvedimento consenta di dar luogo a una richiesta di estradizione, che abbiamo fatto da tempo: il problema è parlare alla luce di questo provvedimento, perché l’istanza andrebbe rivolta non al Brasile, ma ad un altro Paese”.

Battisti ha già fatto ricorso

L'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, condannato in Italia per omicidi commessi negli anni di piombo, nel 2009 ha ottenuto lo status di rifugiato politico. C’è da dire che Battisti, potrebbe essere espulso in Francia o Messico, ha già fatto ricorso. Raggiunto telefonicamente da Le Monde, Battisti ha confermato e ha annunciato di voler ricorrere contro questo "ennesimo tentativo di destabilizzazione orchestrato contro di lui". Ora il pronunciamento della Corte federale brasiliana va ad annullare lo status di rifugiato politico. Battisti è considerato uno straniero irregolare sul territorio del Brasile, “che, in quanto condannato per crimini nel suo Paese di origine, non ha diritto a rimanere in Brasile. Pertanto annullo l'atto di concessione della residenza di Cesare Battisti in Brasile e chiedo che venga applicato il procedimento di espulsione", ha dichiarato il giudice federale. "Gli istituti di espulsione e estradizione sono ben distinti. L'espulsione non contraddice la decisione del presidente della Repubblica di non estradare, visto che non è necessaria la consegna del cittadino straniero al suo Paese di origine, in questo caso l'Italia, potendo essere espulso verso un altro Paese disposto ad accoglierlo", ha precisato.

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