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Oppido, il prete in chiesa invita i fedeli a prendere a schiaffi un giornalista

Accade nel Comune di cui tanto si sta parlando in questi giorni per l’inchino della statua della Madonna portata in processione dinanzi casa del boss della ‘ndrangheta. “Vi invito a prendere a schiaffi il giornalista in fondo alla chiesa”, così il parroco contro le telecamere del ilfattoquotidiano.it.
A cura di Susanna Picone
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“Vi invito a prendere a schiaffi il giornalista che è in fondo alla chiesa”: parole pronunciate nel corso della messa da don Benedetto Rustico, parroco di Oppido Mamertina. Si tratta del parroco del comune in provincia di Reggio Calabria che da qualche giorno è al centro delle polemiche per quanto avvenuto durante una processione del 2 luglio. Quando, ha raccontato il Quotidiano della Calabria, per qualche secondo la processione si è fermata e vi stato un “inchino” della statua della Madonna davanti la casa del boss della ‘ndrangheta Giuseppe Mazzagatti. Un omaggio che non è piaciuto ai carabinieri (che hanno segnalato l’episodio alla magistratura) e che sta ancora scatenando diverse polemiche. Le parole di don Benedetto Rustico pronunciate dal pulpito della chiesa della Madonna delle Grazie arrivano proprio in seguito alla processione con inchino del 2 luglio scorso. In fondo alla chiesa di Oppido Mamertina vi era un giornalista del ilfattoquotidiano.it, che ha poi denunciato quanto è accaduto. E dopo l’ordine del prete, di fatto, il giornalista è stato allontanato dai fedeli. “Siamo nella casa del Signore, non dovete fare pagliacciate”, così donne e uomini presenti nella chiesa calabrese si sono rivolti al giornalista del Fatto affermando che il suo comportamento non era corretto durante la messa.

Inchino della Madonna, il sindaco di Oppido si difende

Su quanto accaduto durante la processione religiosa è intervenuto anche il sindaco di Oppido Mamertino e l’ha fatto difendendosi. A suo dire non vi è stato nessun omaggio a un boss, ma una semplice rotazione della statua verso una strada che la processione non attraversa e non ha mai attraversato. Il sindaco ha definito “lacunose” le ricostruzioni fatte dalla stampa e ha denunciato la propria indignazione per il fuoco di polemiche sulla comunità calabrese. Secondo le autorità locali i fatti “diffusi in modo sommario e approssimativo denigrano in primo luogo la comunità che abbiamo il piacere e l'orgoglio di rappresentare da solo un mese”. Sentiamo il dovere, scrivono in una nota, “di intervenire in modo chiaro e inequivocabile delineando al meglio la verità dei fatti per come l'abbiamo vissuta, in quanto è necessario colmare lacune informative e sanare difformità che le notizie ad oggi hanno riportato”.

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