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Omicidio Yara, parla l’avvocato di Bossetti: “Il Dna trovato non è il suo”

Il dna mitocondriale trovato sulla 13 enne di Brembate non sarebbe del muratore in carcere. A dirlo è l’avvocato dello stesso Bossetti alla trasmissione Quarto Grado.
A cura di Biagio Chiariello
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La notizia è destinata a suscitare ulteriore scalpore in una vicenda dai contorni ancora per enigmatici. "La traccia che tiene in carcere Massimo Bossetti, il dna mitocondriale trovato su Yara, non è del muratore". A dirlo è stato Claudio Salvagni, l'avvocato dell'uomo attualmente detenuto con l'accusa di aver ucciso la ragazzina di Brembate. Il legale è stato intervistato alla trasmissione Quarto Grado. Per corroborare la tesi che tenderebbe a smontare quella che la Procura ha definito la "prova regina" ne l caso Gambirasio, la difesa di Bossetti nei giorni scorsi aveva citato la testimonianza di una donna, sentita da Salvagni nel corso delle indagini difensive, la quale avrebbe che, nei mesi precedenti la scomparsa e l'omicidio di Yara, il 26 novembre del 2009, conobbe – poiché amico di una sua vicina di letto in ospedale – un operaio romeno che le aveva detto di avere una forte amicizia con una ragazza minorenne che praticava la ginnastica. L'uomo, comunque, dopo aver perso il lavoro ed era tornato in Romania e da quel momento non se ne è saputo più niente.

"Abbiamo lavorato sempre cercando di trovare soluzioni a tutti i dubbi che avevamo e siamo partiti con una relazione dei Ris che ci lasciava alquanto dubbiosi. Siamo arrivati all’ultima relazione depositata pochi giorni fa che, relativamente alla famosa traccia trovata sugli slip di Yara che tiene in carcere Massimo Giuseppe Bosseti, afferma che il Dna mitocondriale rinvenuto in questa traccia non è di Massimo Giuseppe Bossetti", ha precisato il legale durante la trasmissione su Rete4.

La testimone è di Trescore Balneario

È di Trescore Balneario (Bergamo) la donna che ha rivelato agli investigatori di aver visto Massimo Bossetti e Yara Gambirasio, in macchina, davanti alla palestra di Brembate qualche settimana prima della sparizione della 13enne, secondo quanto ha appreso in esclusiva  “Quarto Grado”.

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