13 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Omicidio Yara, difesa Bossetti fa appello contro condanna: “Massimo ha ancora fiducia”

Gli avvocati di Massimo Bossetti contestano la validità della prova del Dna e criticano l’indagine sulla morte di Yara Gambirasio che ha portato alla condanna del loro assistito. Il processo d’appello si svolgerà davanti alla corte d’Assise d’Appello di Brescia.
A cura di Susanna Picone
13 CONDIVISIONI
Immagine

Gli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello condannato per l'omicidio di Yara Gambirasio, hanno depositato l'appello contro la condanna all'ergastolo per il loro assistito. “Il processo non regge, ci siamo trovati di fronte a una sentenza e a un processo che ha fatto a stracci il diritto sostanziale, il diritto processuale e il diritto costituzionale”, ha spiegato uno degli avvocati riferendosi alle conclusioni della corte d'Assise di Bergamo. La difesa di Bossetti ha aggiunto di aver assistito “a un processo dove i consulenti hanno fatto a gara per smentire loro stessi”. “Si è letteralmente fuggiti al confronto con la difesa in materia di prova scientifica”, hanno detto ancora. Le 258 pagine del ricorso sono state depositate a Como. “Attacchiamo frontalmente le conclusioni della Corte d'Assise di Bergamo – ha spiegato l’avvocato Paolo Camporini parlando del ricorso – che ha cancellato dal codice la parola dubbio”. Il processo d'appello verrà celebrato davanti alla Corte d'Assise e d'Appello di Brescia.

“Massimo Bossetti ha ancora fiducia nella giustizia” –  “Massimo Bossetti ha ancora fiducia nella giustizia perché parte dal presupposto di essere innocente ed è sicuro che prima o poi qualcuno si accorga di questa verità e ne tenga conto”, ha detto ancora a LaPresse l'avvocato Camporini. “Quella di Bossetti è una visione un po' malinconica della giustizia – ha aggiunto il difensore – mentre noi avocati, che leggiamo gli atti e le sentenze e quando vediamo decisioni come queste ci preoccupiamo non solo per il nostro assistito ma anche per tutti gli altri processi”. Secondo l’avvocato la Corte che ha condannato Bossetti come assassino di Yara Gambirasio ha fatto passare degli indizi, come il dna del muratore trovato sulle mutandine della ragazzina, “come prove, solo per la posizione in cui sono stati trovati”. “Tutti gli altri indizi, come le sferette di metallo e le fibre – ha aggiunto – non valgono nulla ma per i giudici si trasformano in elementi che vanno in una direzione univoca perché c'è il dna, è inammissibile. Senza contare che la Corte ha avuto paura del contraddittorio: non ci hanno permesso di fare altri accertamenti e quando abbiamo avuto modo di fare delle verifiche abbiamo visto che i risultati non andavano bene”.

13 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views