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Omicidio Yara, Bossetti sta preparando da solo le dichiarazioni che farà in aula

Lo ha spiegato il suo avvocato Claudio Salvagni. “E’ giusto che lo faccia da solo. Io le leggerò, ma è giusto che non intervenga perché sono dichiarazioni personali”. Venerdì 1° luglio è attesa la sentenza di primo grado nel processo per l’omicidio della 13enne di Brembate.
A cura di Biagio Chiariello
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Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo incarcerato e accusato per l'omicidio di Yara Gambirasio, sta preparando le dichiarazioni spontanee da rendere nell’aula del tribunale di Bergamo, in attesa della sentenza del processo, prevista per venerdì 1° luglio.  Non so cosa dirà, so che le sta scrivendo da solo” ha spiegato il suo avvocato Claudio Salvagni intervistato su Radio Cusano Campus. “È giusto che lo faccia da solo. Io le leggerò, ma è giusto che non intervenga perché sono dichiarazioni personali, come sempre parlerà con il cuore e sarà convincente, come lo è stato con noi” ha aggiunto il legale che chiede l’assoluzione per il suo assistito, per il quale l’accusa ha invece chiesto la condanna all’ergastolo.

“In tutti i delitti di questo tipo c’è sempre un collegamento tra la vittima e l’assassino –ha affermato Salvagni-. Nel processo Bossetti non c’è alcun elemento che faccia presumere che Bossetti e la vittima si conoscessero, anzi le risultanze processuali dicono il contrario, ovvero che non si sono mai incontrati. Per questo il processo Bossetti è un processo squisitamente indiziario, dove ogni tassello deve combaciare con il tassello vicino come in un puzzle. Sono partiti dal dna e se, come ha detto il pm, questa è la prova regina, se cade il dna cade tutto. Mi chiedo come si possa condannare una persona che non ha mai potuto partecipare ad un accertamento su questa prova scientifica” ha detto ancora il legale di Bossetti.

Nel frattempo I giudici della Corte d’Assise presieduta da Antonella Bertoja, hanno accolto la richiesta del pm Letizia Ruggeri di dire ‘no’ alle telecamere in aula per la lettura della sentenza di primo grado, fissata, come detto, per il prossimo venerdì. Ammesse invece le registrazioni audio. Il pm nel motivare le sue ragioni ha parlato di “clima avvelenato” creatosi attorno a questo processo.

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