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Omicidio stradale al Senato: fino a 12 anni di carcere per i responsabili

Oggi il ddl in commissione e la mobilitazione nel Paese: punito chi guida ad alta velocità o ubriaco. Dovrebbe essere accantonata la proposta dell’ergastolo della patente, ovvero la revoca definitiva.
A cura di Biagio Chiariello
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Elio Vita, 14 anni, travolto e ucciso a Monza e Luca Sartori, 20 anni, speronato sul suo scooter e ritrovato morto in Veneto: sono le due ultime vittime dei pirati della strada. Come misure di maggiore deterrenza contro queste evitabili tragedie sono in arrivo due nuovi reati: omicidio stradale e lesioni personali stradali in grado di punire con la galera i responsabili.

E proprio oggi la commissione Giustizia del Senato inizierà ad esaminare il testo unificato sul nuovo reato di omicidio stradale. Giuseppe Cucca, del Partito Democratico, relatore del disegno legge, spiega che “l’omicidio stradale può essere una colpa, anche grave, ma non un dolo come sentenziato ormai da tante decisioni della Cassazione”. Per questo motivo il reato di omicidio stradale si applica a chi è responsabile della morte di una persona, perché “alla guida in stato di ebbrezza alcolica o dopo aver assunto sostanze stupefacenti”. La pena oscilla in questo caso fra i 5 ed i 12 anni di reclusione, ma si attesta fra i 4 e gli 8 anni qualora il conducente viaggiasse ad una velocità di molto superiore al limite consentito, pur in condizioni psicofisiche non alterate. In caso di omicidio multiplo, la pena potrà essere aumentata fino al triplo e comunque non oltre il massimo di 18 anni.

Nel caso di lesioni stradali permanenti la pena va da 6 mesi a 2 anni quando il guidatore non fosse sobrio o lucido. Nel caso di lesioni gravissime la pena sarebbe aumentata da un terzo alla metà. Il delitto sarebbe punibile a querela della persona offesa se la malattia avesse una durata non superiore a 20 giorni. Cucca spiega ad Adnkronos che "c'è la condivisione dell'esigenza di provvedere in tempi brevi". Nel frattempo, oggi, le associazioni a tutela delle vittime della strada terranno raduni di protesta di fronte alle Prefetture di 24 città italiane chiedendo appunto che sia varato il reato di omicidio stradale.

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