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Omicidio Rosboch, Roberto Obert: “E’ morta felice perché era con Gabriele”

A ricostruire gli ultimi minuti di vita di Gloria, insegnante di francese di un paese della provincia di Ivrea, è Roberto Obert, 56 anni, che di Defilippi è stato complice e amante.
A cura di Biagio Chiariello
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Gloria Rosboch era felice quando è morta. La gioia di rivedere dopo mesi il giovane di cui era innamorata, Gabriele Defilippi, ex allievo di 22 anni che l’ha truffata, avrebbe preso il sopravvento il giorno dell’omicidio. Non si sarebbe quasi resa conto che ad ucciderla, strozzandola con un cappio fu proprio Gabriele (stando alla versione ritenuta più attendibile dagli inquirenti), dice l’accusa, con la promessa di una vita insieme in Costa Azzurra. Gli ultimi minuti di vita della professoressa di Castellamonte è stato Roberto Obert, 56 anni, che di Defilippi è stato complice e amante.

Eppure la madre di Gloria, la signora Luisa, l’aveva avvertita: “Mi raccomando, Gloria, se si fa vivo Gabriele, non vederlo da sola. Chiama anche me, vengo io con te, o qualcheduno verrà”, racconta Elisa Sola sul Corriere della Sera. La donna però era presa dal momento. E così quel 13 gennaio 2016 non si era resa conto che l’auto con a bordo Defilippi e Obert (che diceva di essere un avvocato) non si stava dirigendo al suo presunto studio a Valperga, ma in un bosco. “Era seduta davanti. Io guidavo e dietro a lei c’era Gabriele. Lui la intortava”, ha detto Obert, secondo quanto rivela il Corsera. Quando Gabriele le chiede il cellulare “perché la Finanza potrebbe intercettarci”, lei glielo dà, dicendo addio all’unica possibile di salvezza.

Lo stesso Defilippi ricorda una donna felice per l’incontro: “È stata peraltro entusiasta di vedermi, abbiamo parlato, è stata contenta, ha avuto… ha avuto le spiegazioni che ha avuto, le ho detto che c’era questa persona che le avrebbe restituito…”, ha rivelato il ragazzo detto con riferimento ai 187mila euro che la donna gli aveva consegnato l’anno prima, sedotta dalla promessa di una vita insieme. Proprio per ridarle quel denaro Defilippi e Obert le propongono l’incontro nello “studio legale dell’avvocato”.

Questo il racconto di Obert:

“Ha dato il cellulare a Gabriele tranquillamente. Lei è tranquilla perché conosce benissimo lui. Lui parla, del più e del meno, dei corsi della graduatoria, è tranquilla e beata, perché sta parlando con lui. Lui la intortava, lei non se ne rende neanche conto di dove sta andando! Arrivati alla sbarra stavano ancora parlando delle solite menate! L’hai uccisa tu!”, grida Gabriele, ma Obert insorge: “Peccato che era già morta. Era già morta quella poverina! E chi tirava la corda coi guanti? Tu tiravi…hai tirato la corda coi guanti! Talmente questa qui…eh…stava parlando con te…l’hai intortata…e in un men che non si dica gli hai…l’hai…l’hai…tirato il collo coi…col cappio….e tiravi a due mani…con tutta la tua forza!”.

Ma secondo Defilippi sarebbe stato Obert a strangolare la Rosboch. Il procuratore però ritiene la versione dell’altro uomo più attendibile. La donna, già morta, sarebbe stato poi spinta giù dall’auto, spogliata degli abiti e dei gioielli, trascinata per terra, buttata a testa in giù nella cisterna.

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