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Omicidio Regeni, in una mail l’Egitto avrebbe ordinato la censura sul caso

Il messaggio, che svela anche un “piano segreto” contro la stampa egiziana, sarebbe stato inviato per errore ai media. Il ministero dell’Interno avrebbe chiesto alla procura generale di emettere “un ordine di riservatezza” sull’omicidio di Giulio Regeni.
A cura di Susanna Picone
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Un ordine di censura sull’omicidio al Cairo di Giulio Regeni sarebbe stato inviato per errore dal ministero dell'Interno egiziano a rappresentanti dei media e giornalisti. Lo riferisce l'Ap, sottolineando che il bavaglio sul caso del ricercatore italiano ucciso in circostanze ancora da chiarire era tra i contenuti di un “piano segreto” per affrontare la crisi creata dopo l'arresto di due giornalisti nella sede del sindacato della stampa. “Per quanto riguarda la gestione mediatica dell'omicidio di Regeni e il ritrovamento dei suoi effetti personali nell'abitazione di uno dei componenti della banda ucciso il 24 marzo scorso a Heliopolis” – è quanto si legge nel documento – “e dopo gli sviluppi medicatici successivi e l'intenzione di alcuni organi di stampa di accusare il ministero dell'Interno in questo caso, chiediamo a sua Eccellenza di coordinarsi con il signor Procuratore generale per emettere un ordine di riservatezza sul caso sino alla fine dell'inchiesta”.

Il piano contro la stampa e le critiche al ministero – Altre informazioni sono circolate su una sorta di “piano segreto” del ministero dell’Interno per affrontare la crisi creata domenica dall’arresto di due giornalisti all’interno della sede del sindacato della stampa: per un “errore tecnico” la nota interna sarebbe appunto finita ai media. Citando fonti dello stesso dicastero, il sito del quotidiano Al Masry Al youm, sostiene che l’episodio riflette un presunto “stato confusionario in cui versa il ministero”. Il piano, che doveva essere sottoposto all’attenzione del ministro, il generale Magdy Abdel Ghaffar, consigliava di ricorrere a “esperti della sicurezza o a generali in pensione” per farli parlare in tv difendendo il punto di vista del ministero. Critiche al ministero, già sotto accusa per il caso Regeni, sono arrivate oggi anche dal principale quotidiano governativo, Al Ahram, che ha scritto che “il ministero dell'Interno ha commesso molti errori nell'ultimo periodo e il più recente è il comportamento deplorevole nei confronti dei giornalisti”.

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