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Omicidio Condove, testimone racconta: “Ho visto il pulmino inseguire i miei amici e travolgerli”

Un amico di Matteo Penna e Elisa Ferrero ha raccontato di aver visto il Ford Transit superare quattro auto a tutta velocità e investire i due ragazzi in moto dopo una banale lite.
A cura di Davide Falcioni
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"Sto di merda": sono state queste le prime parole pronunciate appena trasportato in caserma a Condove da Maurizio De Giulio, 50 anni, elettricista di Nichelino che poche ore prima ha travolto Matteo Penna e Elisa Ferrero, uccidendo la ragazza. I due erano in sella alla loro moto e sono stati inseguiti e investiti da De Giulio dopo una banale lite per una precedenza mancata.

A confermare che non si è trattato di un incidente sono oggi le dichiarazioni rilasciate a Repubblica da Luca Gilardi, un amico delle due vittime: "Ho visto quel Ford Transit che inseguiva Matteo ma non ho potuto fare niente per avvisare il mio amico. Poi il van gli è andato addosso". Anche il testimone era alla guida della sua moto e stava viaggiando proprio con Matteo Penna ed Elisa Ferrero, domenica pomeriggio a Condove: "Stavamo rientrando da una gita tra amici".

Gilardi  – che trasportava la sua compagna come Matteo portava in sella Elisa – è rimasto alle spalle del furgone di Maurizio De Giulio fino a un attimo prima dello schianto. "Eravamo sulla provinciale del Moncenisio, tornavamo a casa" spiega il ragazzo. "Il Ford Transit arrivava da una strada laterale, di quelle sterrate, noi dalla provinciale e avevamo la precedenza ma lui si è immesso senza accorgersi che stavamo arrivando". E' in quel momento, a causa di una tensione assolutamente legittima, che Matteo Penna e Maurizio De Giulio discutono: in realtà lo fanno senza neppure fermarsi, con il motociclista che – carico di adrenalina per lo scampato pericolo – manda al diavolo l'automobilista e sferra un pugno sul suo specchietto retrovisore. Una reazione "umana", che però ha avuto conseguenze inaspettate: "Ho visto il furgone che si è lanciato all’inseguimento di Matteo. Io me ne sono accorto perché ero dietro. Lui no, non ha visto niente e non si è reso conto – spiega Gilardi – se avessimo avuto gli auricolari e un interfono magari averei potuto avvisarlo ma così non ho potuto fare niente. Non sono riuscito a superare il furgone".

Il folle inseguimento è durato circa un chilometro: il furgone ha superato alcune auto a folle velocità, poi ha "puntato" la moto di Matteo Penna e ha schiacciato i due ragazzi contro il guard rail.

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