252 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Omicidio Ancona, 18enne confessa: “Non volevo uccidere”. Figlia della vittima “glaciale”

Il 18enne Antonio Tagliata, a quanto si è appreso, avrebbe confessato di essere stato lui a sparare contro la madre e il padre della fidanzatina 16enne. Quest’ultima, fermata dopo un interrogatorio, avrebbe dichiarato: “Non doveva finire così, ho seguito Antonio perché avevo paura. Ma io la pistola non l’ho toccata”.
A cura di Susanna Picone
252 CONDIVISIONI
Immagine

AGGIORNAMENTO ore 21 – Dopo la confessione di Antonio Tagliata arrivano anche le dichiarazioni della fidanzata sedicenne, accusata di concorso nell'omicidio della madre e nel ferimento del padre di lei.

La minorenne è stata ascoltata per tutta la notte dalla Procura dei minori e, dopo essere scoppiata in lacrime di fronte al magistrato (avrebbe detto: "Come sta papà? e adesso dove portano Antonio?") ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Eravamo andati dai miei per un chiarimento. Quando Antonio ha sparato sono rimasta impietrita: non doveva finire così. Dopo ho seguito Antonio perché avevo paura. Ma io la pistola non l’ho toccata.

Una versione che sembra coincidere con la confessione del ragazzo, che sostiene di non aver avuto alcuna intenzione di uccidere, ma che al contempo scaricherebbe la responsabilità su Tagliata.

AGGIORNAMENTO – Il padre di Antonio Tagliata difende il figlio con parole accorate: "L'hanno descritto come un mostro, ma mio figlio è un ragazzo buono: lei lo ha plagiato. La porta di casa dei genitori l'ha aperta lei. C'è stata una colluttazione, e lei ha detto sparagli!"

Sono entrambi in stato di fermo per omicidio e concorso in omicidio i due ragazzi di 16 e 18 anni accusati di aver ucciso e ferito gravemente ieri ad Ancona i genitori di lei. La mamma della ragazza, la 49enne Roberta Pierini, è morta sul colpo mentre il padre, Fabio Giacobbi, è rimasto ferito. L’uomo, sottufficiale dell'Aeronautica, è in condizioni gravissime ma stabili. Raggiunto da quattro o cinque colpi di una calibro 9, uno dei quali alla nuca, è attualmente ricoverato nella rianimazione dell'ospedale di Torrette. Da quanto si è appreso, sarebbe stato colpito insieme a sua moglie perché entrambi si opponevano alla relazione tra la figlia 16enne e il fidanzato Antonio Tagliata. Teatro del dramma, le mura domestiche della famiglia, al terzo piano di uno stabile di via Crivelli. Per ore irreperibili, i due ragazzini sono stati bloccati in serata alla stazione di Falconara Marittima. Tagliata è stato fermato subito, poi la misura è scattata anche per la minorenne.

Ritrovata l’arma del delitto di Ancona

La giovane sarebbe apparsa “glaciale” durante l’interrogatorio di questa notte davanti al pm dei minori. Non avrebbe pianto né manifestato segni di pentimento. La ragazzina è stata sentita alla presenza dell'avvocato, nella Caserma dei carabinieri: l'interrogatorio si è concluso alle quattro e trenta, poi è appunto scattato il fermo per concorso in omicidio e tentato omicidio. Tagliata avrebbe confessato di essere l'autore della sparatoria, ma i rispettivi profili di responsabilità sono ancora da stabilire con certezza. Quello che è emerso è che i due ragazzi avevano voluto incontrare i genitori di lei per un “chiarimento”, probabilmente un tentativo di convincerli a lasciarli andare a vivere insieme. Sarebbero almeno 8 i colpi esplosi contro i genitori della 16enne, poi scappata con il ragazzo. Durante la fuga, i ragazzi hanno gettato la pistola in un cassonetto dei rifiuti, dove stamani è stata ritrovata dai carabinieri.

Il 18enne: "Non volevo uccidere"

Il ragazzo si sarebbe difeso durante l'interrogatorio: “Non volevo uccidere, volevo solo un chiarimento con i genitori della mia ragazza: ma il padre ha avuto un atteggiamento aggressivo, mi è venuto addosso, e io ho sparato. Non ricordo nient'altro”, così secondo quanto ha riferito il suo avvocato. “Ha attaccato me e la mia famiglia – avrebbe aggiunto – mi ha detto vi mando in galera. Non ho capito più niente e ho fatto fuoco”. Secondo l’avvocato il 18enne non ricorda neppure di aver esploso dei colpi anche verso la madre della ragazza. “Tenevano segregata in casa la mia fidanzata – avrebbe detto – io ero andato lì solo per parlare, per chiarire le cose”. Con sé avrebbe avuto un’arma “perché aveva paura”. I due fidanzatini sarebbero poi fuggiti a piedi e non in motorino come si era appreso in un primo momento. Sono andati in autobus fino alla stazione di Falconara Marittima, e da lì il ragazzo ha telefonato ai genitori e avrebbe detto “mandate qualcuno a prendermi”.

“I due fidanzati avevano tentato il suicidio”

I fidanzatini di Ancona in passato avrebbero tentato di uccidersi. A dirlo è il padre di lui, Carlo. La ragazza avrebbe tentato due volte di uccidersi e avrebbe “i segni ai polsi”. “Mio figlio – ha detto l’uomo – si stava buttando dalla finestra” per quel loro amore ostacolato dai genitori di lei. Anche ieri, dopo l'omicidio, avrebbe detto Tagliata, il figlio avrebbe chiamato la madre al cellulare dicendo “mi ammazzo”, ma “senza spiegare cosa aveva fatto”. In casa i genitori avrebbero trovato anche un bigliettino di Antonio, con frasi che li hanno fatti temere il peggio. Per questo avrebbero avvertito la polizia, per poi andare “in caserma dai carabinieri”, dove Antonio e la fidanzata sono stati poi portati per gli interrogatori e il fermo. “L'hanno descritto come un mostro, ma mio figlio è un ragazzo buono: lei lo ha plagiato. La porta di casa dei genitori l'ha aperta lei. C'è stata una colluttazione, e lei ha detto sparagli”, avrebbe detto ancora il padre del 18enne. Una versione tutta da verificare.

252 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views