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Olimpiadi, Zika fa paura agli Usa “Chi non se la sente, non vada a Rio”

Il comitato olimpico statunitense lascerà decidere agli atleti se affrontare il rischio del virus: “Il Comitato Olimpico americano ha stabilito come linea di principio che qualunque atleta che non se la senta di andare in Brasile può rinunciare alle Olimpiadi”.
A cura di Alessio Morra
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Gli atleti americani preoccupati per la propria salute a causa del virus Zika dovrebbero prendere in considerazione la rinuncia a partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016, dal 5 al 21 agosto. I vertici del comitato olimpico (USOC) nel corso della conference call oggi hanno preso questa decisione. Il presidente della federazione della Scherma, Donald Anthony, ha commentato la decisione dicendo: “Il Comitato Olimpico americano ha stabilito come linea di principio che qualunque atleta non se la sente di andare in Brasile può rinunciare. Una delle cose che hanno subito detto è che le donne in gravidanza o coloro che stanno pensando di fare un bambino, possono non andare a Rio”. Mentre Will Connell, il capo della Federazione Equestre degli Stati Uniti ha dichiarato: “Il Comitato ha fatto sapere che nessuno deve sentirsi obbligato ad andare. Se qualche atleta ha dei dubbi può rinunciare”. Queste le parole del portavoce dell’USOC Patrick Sandusky: “Stiamo monitorando da vicino la situazione con il Cdc, con gli organizzatori di Rio 2016, con l’Organizzazione mondiale della sanità e con vari specialisti delle malattie infettive e tropicali. In più stiamo compiendo ogni passo necessario per garantire che la nostra delegazione sia consapevole delle raccomandazioni delle autorità sanitarie statunitense riguardo al viaggio in Brasile”.

Le eventuali rinunce degli atleti americani potrebbero cambiare e non poco la storia delle Olimpiadi di Rio. Perché gli Stati Uniti ai Giochi Olimpici di Londra 2012 conquistarono il maggior numero di medaglie d’oro, e se realmente ci saranno tante defezioni a stelle e strisce, il medagliere potrebbe cambiare radicalmente. Con una lettera inviata a tutti i comitati nazionali il Comitato Olimpico Internazionale, il CIO, ha provato a rassicurare dicendo che in Brasile si sta monitorando la situazione e che con ogni probabilità non ci saranno rischi seri per gli atleti la prossima estate.

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