11 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ogni giorno le famiglie italiane buttano nella spazzatura 600 grammi di cibo commestibile

Un rapporto elaborato dall’Osservatorio Waste Watchers ha rilevato che ogni anno in Italia vengono gettati nell’immondizia alimenti commestibili per un totale di 16 miliardi di euro, ovvero un punto percentuale di pil.
A cura di Charlotte Matteini
11 CONDIVISIONI
riduzione-sprechi

In totale quasi 16 miliardi di cibo commestibile vengono gettati via, ogni anno, in Italia, una cifra pari all'1 per cento del prodotto interno lordo. Cibo che finisce, dunque, nella spazzatura, per svariati motivi. Secondo un'indagine condotta dall'Osservatorio Waste Watchers, sarebbero le famiglie italiane le maggiori responsabili di questo ingente spreco alimentare registrato nel nostro Paese.

Rispetto all'anno scorso, la situazione è leggermente migliorata: dai 650 grammi di carne, pasta, frutta, pesce e verdura gettati ogni giorno in spazzatura, si è passati a 600 grammi, circa 50 in meno. In totale, le famiglie italiane sprecherebbero circa 8 miliardi di alimenti commestibili all'anno sui sedici totali, la restante parte sarebbe invece da imputare alla grande distribuzione e all'industria. La ricerca Waste Watchers, dunque, sfata il mito che vede nella Gdo il maggior produttore di sprechi alimentari del Paese: dalle analisi effettuate, mediante una ricerca statistica condotta dall'Osservatorio legato all'Università di Bologna, sarebbero in realtà le famiglie italiane le maggiori colpevoli.

I dati elaborati da Wast Watchers, però, analizzano solamente la percezione del fenomeno, non esistendo ufficiali metodi che possano davvero monitorare un fenomeno così complesso e diffuso. Dai questionari somministrati a un campione di utenti, si evince dunque che lo spreco alimentare domestico sarebbe pari a 8 miliardi circa, mentre gli esperti sostengono che la cifra reale si aggiri intorno ai 12 miliardi, mentre per quanto riguarda Gdo il livello di attesta intorno al miliardo e mezzo, per l'industria è pari a un miliardo e 160 milioni di euro. Secondo Waste Watchers, ben quattro famiglie su cinque sono convinte che a "bruciare" alimentari ancora buoni da mangiare sia soprattutto la grande distribuzione e non il comportamento messo in atto dai singoli individui.

Nonostante siano stati registrati alcuni progressi rispetto all'anno scorso, in Italia ancora oggi sprechiamo troppo cibo, per i motivi più svariati: il 48% acquista troppo, il 25% non sa conservare gli alimenti, il 9% compra più del necessario a causa delle numerose offerte, l'8% cucina troppo rispetto al fabbisogno, il 6% sostiene che i cibi venduti sono troppo vecchi e vicini alla scadenza già al momento dell'acquisto. Il 2% degli intervistati, inoltre, ammette di buttare ogni giorno del cibo che si potrebbe invece mangiare, il 4% lo fa 3 o 4 volte alla settimana, il 14% fino a due volte la settimana, il 30% meno di una volta alla settimana e la metà degli italiani sostiene di buttare raramente cibo commestibile. Secondo il rapporto Waste Watchers, la situazione è leggermente migliore al Nord Italia e tenderebbe a peggiorare nel Sud e nelle Isole.

Il 68% degli intervistati ammette di buttare confezioni già aperte e, secondo la ricerca, gli alimenti che verrebbero maggiormente sprecati sono la frutta (31%), l'insalata (29%), verdure (19%), pane (17%), carne cruda e cotta (13%). Le motivazioni che spingono le famiglie italiane a gettare così tanto cibo in spazzatura sono le più svariate: dai questionari di Waste Watchers emerge che nel 41% dei casi finiscono nel cestino alimenti che hanno sviluppato muffe, nel 34% frutta e verdura andate a male perché resistono poco nel frigorifero di casa, nel 25% dei casi alimenti dal cattivo sapore, il 22% è costituito da alimenti scaduti. Perché le famiglie buttano così tanto cibo? Secondo gli intervistati, le cause maggiori sarebbero di fatto 3: spese di troppo superiori al fabbisogno familiare, acquisti che si rivelano successivamente sbagliati e difficoltà a riciclare gli avanzi della sera prima.

Come evidenziato all'inizio, però, da 650 grammi quotidiani di sprechi alimentari, quest'anno si è passati a 600 per famiglia, per un valore di circa 7 euro. Sette famiglie su dieci hanno dichiarato di aver imparato a fare la lista della spesa, per evitare di comprare alimenti inutili e nell'80 per cento dei casi il cibo scaduto da poco non viene più automaticamente gettato, ma controllato e nel caso mangiato. Secondo Waste Watchers, rispetto al passato c'è maggiore attenzione rispetto alla tematica dello spreco alimentare e le famiglie cercano di stare più attente e di insegnare ai propri figli ad evitare di gettare cibo inutilmente, ma la percezione del fenomeno a livello nazionale rimane comunque ancora troppo bassa e solo un italiano su 5 riconosce l'esistenza del problema. Proprio per questo motivo, l'Osservatorio sottolinea che, nonostante si siano fatti dei passi avanti con l'approvazione della legge per il contrasto dello spreco alimentare nella grande distribuzione e nell'industria, permane un grave problema a livello individuale, un problema difficile da monitorare perché non esistono strumenti scientificamente validi adatti a calcolare l'esatto impatto degli sprechi domestici.

11 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views