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OGM, l’Italia comunica all’Europa il divieto di coltura su tutto il territorio

I ministri Galletti, Martina e Lorenzin hanno comunicato alla Commissione Europea il divieto di cultura di OGM su tutto il territorio italiano.
A cura di Davide Falcioni
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Gianluca Galleti, Maurizio Martina e Beatrice Lorenzin, rispettivamente ministri dell'ambiente, dell'agricoltura e della salute, hanno inviato alla Commissione Europea la richiesta di esclusione del territorio italiano dall'area di coltivazione degli OGM autorizzati a livello europeo. "La nostra scelta guarda alle caratteristiche del modello agricolo italiano, che vince e si rafforza puntando sempre di più sulla qualità e sulla distintività. Abbiamo un patrimonio unico di biodiversità che rappresenta un valore non solo da tutelare, ma da promuovere", ha dichiarato Martina, ricordando che la richiesta segue la direttiva europea del marzo scorso che consente agli stati membri di vietare la coltivazione di Ogm al proprio interno.

In una nota, i parlamentari delle commissioni Politiche Europee e Agricoltura hanno rivendicato come un proprio successo la decisione del governo: "Il  Movimento 5 Stelle ha denunciato il ritardo dell'Italia nel comunicare alla Ue il suo no agli Ogm. Oggi finalmente il governo ha inviato a Bruxelles la nota ufficiale che ribadisce il divieto di coltivazione degli Organismi geneticamente modificati, come deciso dal Parlamento, in attuazione della nuova Direttiva europea che, lo ricordiamo, consente agli Stati membri di decidere. Meglio tardi che mai, vorremmo dire, ma il pressing del M5S non finisce qui".

La delibera dei tre ministri del governo italiano ha incontrato i favori di Greenpeace e Coldiretti: quest'ultima in particolare ha condotto un sondaggio rivelando che il 76% degli italiani sono contrari agli Ogm in agricoltura: "Per l'Italia gli organismi geneticamente modificati  in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del made in Italy" spiega il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo. La richiesta dell'Italia potrebbe essere adottata da altri 14 stati europei.

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